Il signoraggio bancario, strumento di schiavitù (IV)

La rarità monetaria produce la schiavitù dell’uomo, inchiodato da un debito ingiusto. Cosimo Massaro lo spiega nel libro “Che cos’è il Signoraggio Bancario”, che vi proponiamo a stralci. Con buona pace dei politici che ignorano il problema.

«Tutta la massa monetaria circolante sul pianeta, risulta un enorme debito, infatti se per assurdo si dovesse raccogliere tutto il capitale circolante sulla terra per azzerarlo, i soldi non basterebbero perché il denaro che servirebbe per pagare gli interessi non è stato mai generato.

Per facilitare il concetto, supponiamo di ridurre tutta la macroeconomia planetaria a una microeconomia fatta solo di tre individui.

Ognuno di loro produce merce per un valore di cento euro e tutti insieme generano ricchezza per un valore di totale di trecento euro che metaforicamente rappresenta tutto il Prodotto Interno Lordo. A questo punto il cartello bancario crea dal nulla 300 Euro e ne presta 100 Euro a testa per far circolare le merci. Ma quando si dovrà restituire il capitale con l’aggiunta degli interessi, ipotizzando uno costo del denaro del 10%, ognuno di loro dovrà restituire 110 Euro: sommando il capitale e gli interessi che bisognerebbe restituire otterremo un totale di 330 Euro. Ma il sistema bancario ha creato dal nulla solo 300 Euro! Gli altri 30 Euro da dove si prendono? Da nessuna parte, perché non sono mai stati creati, quindi l’economia reale subisce un perenne stato di rarità monetaria.

(…)A questo punto credo che sia chiaro a tutti il vero scopo del debito. Per spiegarlo ulteriormente, mi avvalgo di dichiarazioni esplicite, fatte in vari periodi storici, da personalità di spicco del mondo dell’alta finanza. Lo sapeva benissimo il famoso banchiere Mayer Amschel Rothschild (1744-1812), capostipite della più importante famiglia di banchieri che dal ’700 ad oggi sono diventati i veri “imperatori”, quando pronunciò questa frase (…): “La nostra politica è quella di fomentare le guerre, ma dirigendo conferenze di pace, in modo che nessuna delle parti in conflitto possa avere guadagni territoriali. Le guerre devono essere dirette in modo che le nazioni, coinvolte in entrambi gli schieramenti, sprofondino sempre di più nei loro debiti e, quindi, sempre di più sotto il nostro potere”.

Un’altra citazione degna di essere riportata, estrapolata da un articolo dell’U.S.A. Bankers’s Magazine (Rivista dei banchieri americani), del 25 agosto 1924: “Il capitale deve proteggersi in ogni modo possibile con alleanze e legislazione. I debiti devono essere riscossi, le obbligazioni e i contratti ipotecari devono essere conclusi in anticipo e il più rapidamente possibile. Quando mediante processi giuridici, le persone comuni perderanno le case, diventeranno sempre più docili e saranno tenute a freno con più facilità attraverso il braccio forte del governo, azionato da una forza centrale di ricchezza sotto il controllo di finanzieri di primo piano. Questa verità è ben conosciuta tra i nostri uomini di spicco, adesso impegnati nel costruire un imperialismo del Capitale che governi il mondo. Dividendo gli elettori attraverso il sistema dei partiti politici, possiamo far spendere le loro energie per lottare su questioni insignificanti. Di conseguenza, con un’azione prudente abbiamo la possibilità di assicurarsi quello che è stato pianificato così bene e portato a termine con tanto successo…”».

(continua)

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