Il Belgio mette alla prova le norme dell’UE in materia di macellazione halal e kosher

Il Belgio è pronto a contestare le leggi dell’Unione Europea sulla macellazione halal e kasher, in un caso giudiziario che potrebbe avere ripercussioni enormi su tutta la Unione.

La regione francofona della Vallonia, il 1 ° settembre, diventerà la seconda autorità belga a vietare la macellazione di carni halal e kosher, nel tentativo di vietare l’uccisione di animali senza prima stordirli. Le Fiandre hanno introdotto per la prima volta un divieto, entrato in vigore il primo dell’anno, sui modi musulmani ed ebrei di macellare ritualmente gli animali. I critici del divieto hanno suggerito che la mossa è parte di uno spostamento verso un passaggio anti-immigrazione in tutto il Belgio, mentre i nazionalisti fiamminghi di destra continuano a consolidarsi sulla politica tradizionale.

La Corte costituzionale belga ha chiesto alla Corte di giustizia europea di emettere una sentenza sul divieto nella regione delle Fiandre di lingua olandese.

Mentre il tribunale potrebbe impiegarci fino a due anni prime di esprimersi sull’argomento, qualsiasi decisione potrebbe costituire un precedente per l’intera Unione Europea.

Numerosi paesi dell’UE, come la Danimarca, la Svezia e la Danimarca, hanno vietato la macellazione tradizionale senza stordimento.

Ma la sfida giudiziaria metterà alla prova le leggi europee tra benessere degli animali e libertà religiose in tutto il blocco.

Le norme comunitarie di lunga data hanno creato un’eccezione per la macellazione halal e kosher sotto la necessità della libertà di religione.

La corte suprema dell’UE ha precedentemente stabilito che il logo organico ufficiale della UE non deve essere utilizzato su alcuna carne derivata da animali macellati, mentre sono ancora coscienti.

La Food Standards Agency stima che circa l’88 percento degli animali uccisi con metodi halal siano prima storditi, usando tecniche accettabili dalla legge islamica.

Ma una minoranza di cibo halal e tutta la carne kosher non comporta alcuno stordimento durante il massacro rituale.

Mohamed Bouezmarni, capo dell’associazione dei musulmani nella città di Arlon, ha avvertito che i divieti potrebbero condurre il massacro rituale sottoterra. Secondo Mohamed, inoltre, qualora il divieto dovesse essere confermato, la macellazione verrebbe fatta a casa, o in qualche angolo, nascosto alla vista.

Mentre, Pinchas Goldschmidt, presidente della Conferenza dei rabbini europei, ha dichiarato che gli ebrei sono stati lasciati come “danno collaterale”, avendo i divieti preso di mira la comunità musulmana.

Secondo, infine, Carlo Di Antonio, il ministro del benessere degli animali della Vallonia, i divieti di macellazione non dovrebbero impedire alcuna pratica religiosa nella regione.

Il decreto vallone – ha dichiarato – “è stato messo a punto in modo tale da rispettare la libertà di religione”.

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