I Paesi dov’è legale la poligamia

La poligamia è consentita nell’Islam a determinate condizioni (equità ed uguaglianza di cui si tratta sono quelle in rapporto alle condizioni materiali: le spese, i doni e la distribuzione delle notti, quanto agli affetti, ai sentimenti e alla preferenza per una moglie rispetto ad un’altra), ma è principalmente diffusa in Africa, Asia e nel mondo arabo.

In Italia la poligamia non è consentita ed è considerata un reato disciplinato dal Codice Penale (art. 556). In Africa, invece, sono 26 gli Stati che ammettono la poligamia, mentre una grande eccezione del panorama arabo è rappresentato dalla Tunisia dove non è una pratica consentita, mentre in Turchia, che si sta affermando sempre più nel mondo islamico, la poligamia è stata abolita (art. 130) dal 1926 con l’introduzione del matrimonio civile, stabilendo inoltre (art. 143) che le cerimonie religiose non possano essere celebrate prima del matrimonio civile.

In Russia vige una certa confusione per quanto riguarda la pratica della poligamia: ufficialmente non è consentita, ma si registrano grandi aperture nella Repubblica Cecena del Primo Ministro Ramzan Kadyrov.

In Asia è praticata in 26 Stati, mentre in Paesi non musulmani come Filippine, India, Malesia, Singapore e Sri Lanka si permettono più unioni matrimoniali solo ai cittadini di fede musulmana.

Infine, negli Stati Uniti d’America esiste la Chiesa della Fratellanza Apostolica Unita, un gruppo scissionista della chiesa mormona che pratica la poligamia e che è concentrato soprattutto nello Utah.

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