Gli immigrati scappano? “Noi siamo qui ad aiutare l’Italia!”

Durante la trasmissione televisiva “Dritto e rovescio” su Rete4, andata in onda la settimana passata, si è fatto passare il messaggio che i cittadini stranieri vogliono scappare in massa per paura di essere contagiati dall’Italia “infetta”. Trasmissione, come sappiamo, che non è nuova a queste notizie infondate e farlocche. Ricordiamo dei veri casi di scuola delle fake news come il fantomatico musulmano che voleva la morte dei cristiani e del falso rom che si divertiva a rubare agli italiani.

Ci chiediamo come possa permettersi un’emittente nazionale di far passare questi messaggi xenofobi che scatenano solo odio, specialmente in questi periodi. Il presentatore, Paolo Del Debbio, che è anche l’autore di questa poco edificante rubrichetta da periferia sperduta nelle vaste lande dell’ignoranza, credo debba essere almeno segnalato all’ordine dei giornalisti, se non proprio espulso da tutte le emittenti televisive. Il suo lavoro non è certo un punto d’orgoglio per l’Italia.

Italia a cui i nostri lettori tengono moltissimo, Italia così tanto cara che sono state innumerevoli le segnalazioni di questa puntata; Italia a cui anche gli stranieri donano una parte dei loro guadagni, affidano l’educazione dei figli. E non si tirano indietro nel momento del bisogno. Altro che come tanti italiani “purosangue” che magari perdono tempo a guardare, senza imparare nulla, questa rubrichetta, che sono scappati via dai primi focolai di CoVid-19 abbandonando tutto e rischiando di mettere in pericolo altre persone.

Se questi sono gli italiani che guardano quelle quattro chiacchiere che si fanno in quell’oretta di “andata in onda” preferisco gli stranieri che il presentatore insulta e che invece si danno da fare per salvare la loro nazione. Eh sì, caro presentatore di rubrichette, gli stranieri che tu ti permetti di accusare come vigliacchi, fanno molto di più di tutti quelli che perdono tempo a guardarti.

Esempio chiaro è limpido è proprio di questi giorni, molte azioni di solidarietà sono partite dalla comunità musulmana italiana, e ciò dimostra che non certo chi propone del bene, voglia poi scappare. Citiamo raccolte fondi aperte on line e in sede di molti centri islamici per essere donate agli ospedali, raccolte fondi lanciate dalle donne musulmane, o le azioni di volontariato fatte dai ragazzi musulmani di Saronno, che hanno scelto di dare il loro sostegno all’Italia e agli italiani.

E, se non bastasse, presentatore di rubrichette, basta guardare le nostre pagine social: facebook e twitter dove sono riportate tantissime foto di bambini che vivono in Italia, che insieme all’aiuto dei genitori, lanciano il messaggio di speranza #andrauttobene. Da giornalista e acuto osservatore, come il presentatore dice di essere, dovrebbe sapere, o capire, che se qualcuno inizia un’opera, cerca di portarla a termine, almeno noi cerchiamo di lavorare in questo modo.

Queste famiglie, che il suo giornalista ha offeso, con lei complice, non sono scappate, hanno scelto di rimanere qui a casa, e di sperare che questo incubo finisca presto, condividendo insieme ai loro figli, il destino delle altre famiglie italiane.

Per conferma abbiamo chiesto ai nostri intervistati su questa faccenda, e le risposte sono state tutt’altro che quelle fatte vedere in quei servizi farlocchi. Italiani come Khadija dicono: ” Scappare? No, io rimango qua!”, oppure Imen con forza ci ha detto: ” Non vado da nessuna parte, qui è casa mia”, e Mahmood ripete: “La mia vita e qui, non saprei dove andare”, e un altro di quegli stranieri che per lei scappano, Khaled ci dice: “I miei figli sono più a sicuro in Italia”.

Vede, il paragrafo precedente non avrebbe molto senso di esistere, se non per dare dimostrazione di quanto l’orgoglio dei nostri lettori sia stato ferito da un lavoro sommario come quello presentato dalla sua trasmissione. Avremmo incrociato fonti e notizie, se queste fossero esistite. Quella andata in onda, invece, è stata pura e semplice propaganda d’odio.

Come vede, dovrebbe o fare più attenzione ai suoi giornalisti, visti i precedenti, oppure dovrebbe essere coerente con quello che fa e chiedere scusa a tantissime persone che lavorano e lottano con noi ogni giorno, ma sinceramente non credo che ciò avvenga.

Se lo ricordi, Del Debbio,  e ricordiamocelo tutti: il nostro lavoro non è creare confusione e dare informazioni fumose facendo avere un’impressione sbagliata ai nostri lettori. Cari colleghi giornalisti, ricordiamoci solo questo: “Qui non scappa nessuno, si soffre, si lotta e si spera insieme!”

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