Frontex, l’Europarlamento approva la riforma: in arrivo 10mila agenti e più poteri

Un’iniezione di personale e un nuovo ruolo  nei rimpatri. Così cambia Frontex, l’Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera, secondo il regolamento approvato lo scorso 17 aprile dal Parlamento Europeo e già concordato con i ministri dell’Ue.

Le nuove norme prevedono l’istituzione di un corpo permanente composto da guardie dell’agenzia e da personale distaccato obbligatoriamente dai Paesi Ue. Oggi Frontex ha un organico di appena 300 persone e si affida ai Paesi UE per la fornitura di guardie di frontiera. Con la riforma, l’organico cresce in maniera esponenziale: da 5 mila unità già nel 2021, a 10 mila entro il 2027. Verrà, inoltre, istituito un pool di intervento rapido da attivare nelle emergenze.

“L’agenzia così rafforzata  – spiega l’Europarlamento in una nota – sarà in grado di sostenere le procedure di rimpatrio negli Stati membri, individuando i cittadini di Paesi terzi che soggiornano irregolarmente nell’UE e aiutando le autorità nazionali ad ottenerne i documenti di viaggio. Le nuove norme rafforzeranno inoltre la cooperazione con l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo (EASO)”.

La nuova Frontex  avrà anche più spazi di manovra nella cooperazione con i Paesi terzi, non limitando più a quelli limitrofi ma stringendo nuovi accordi anche con Paesi di origine e di transito dei migranti più lontani. “Il rispetto dei diritti fondamentali e la protezione dei dati personali in tale cooperazione – assicura il Parlamento Europeo – è assicurato da varie garanzie. Le norme stabiliscono l’impiego di personale che valuterà costantemente che le attività operative dell’agenzia siano conformi ai diritti fondamentali”.

Approvato con 403 voti favorevoli, 162 contrari e 44 astensioni dal Parlamento Europeo, il regolamento dovrà essere formalmente approvato dal Consiglio prima di poter entrare in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale UE.
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