Rischio o opportunità?
Da molti anni è iniziata una rivoluzione planetaria chiamata globalizzazione. Noi in Italia la chiamiamo “crisi” e il nostro Paese inizia a comprendere che questa rivoluzione lascerà una traccia indelebile e nulla sarà come prima.
Se non bastasse, il pericolo coronavirus, sottolinea che il profitto a tutti i costi ci pone di fronte a diversi interrogativi:
1- che ne sarà della nostra economia?
2- come vivere al meglio questo momento?
3- quali scenari possiamo intravedere per il futuro?
1) Cominciando dal primo interrogativo, diciamo che essere stati abituati a utilizzare il gigante cinese ora isolato ha innescato, senza se e senza ma, dinamiche molto particolari per quanto riguarda gli approvvigionamenti, disintegrando l’organizzazione dei nostri distretti produttivi. Sarà necessario individuare alternative. È un’occasione storica per rivedere e rilanciare il sistema Italia e fare rispettare le regole a tutti. Chiudere un occhio, anzi tutti e due, come è stato fatto con la Cina, porta a conseguenze difficilmente prevedibili.
2) Per rispondere al secondo quesito quindi sarà necessario fare una analisi di quale è lo sviluppo che vogliamo. Tutti parlano di sviluppo sostenibile. L’esempio Cinese è quindi da scartare.
Sviluppo sostenibile significa prima di tutto rispetto per il pianeta che ci ospita. Puntare sulla qualità del prodotto e farlo coincide con la qualità della Vita è una scelta.
l’Italia è il paese delle eccellenze che tutto il mondo ci invidia. Diamo più valore a quello che siamo e probabilmente, questo cambio di attitudine sarà il primo passo.
3) Infine, per rispondere all’ ultimo quesito, ricordiamoci che certe situazioni possono rappresentare una vera e propria opportunità per chi saprà cogliere il momento e trovare alleanze giuste.
l’Italia è da sempre il ponte tra l’Europa, l’Africa ed il Medio Oriente. La nostra cultura è più mediterranea di quanto vogliamo riconoscere. Cogliamo l’occasione per aprirci a mercati che hanno valori condivisi ed ammirazione e rispetto per il nostro popolo. Ad esempio, un miliardo di abitanti nel continente africano e 400 milioni in quello arabo con interessanti politiche per lo sviluppo.
Quindi diamoci da fare!
Safran Khaled
Consulente in relazioni internazionali
Andrea Carovigno
Trainer and Consultant