Disinfettante mani fai-da-te, la ricetta dell’OMS

La diffusione del coronavirus ha portato in massa le persone ad assaltare mercati e farmacie per acquistare i disinfettanti per le mani (la celebre Amuchina gel) e altri prodotti, come le mascherine.

La letalità del nuovo coronavirus è in fase di studio, ma sembra colpire persone che hanno già le difese immunitarie basse per qualche motivo, a partire dai soggetti immunodepressi per proseguire con i soggetti diabetici, purtroppo, e coloro che hanno difficoltà cardio-respiratorie.

Per il resto, questa forma virale al momento si comporta come una normale influenza (usiamo l’espressione “al momento” perché, come gran parte dei virus storicamente in circolazione, per sopravvivere tende a mutare, ma in genere le mutazioni degradano proprio per evitare la morte dei soggetti che li ospitano), perciò è altrettanto plausibile che molte persone abbiano contratto il virus pur non manifestando sintomi apprezzabili e che questo sia stato sconfitto con le normali terapie antinfluenzali. L’aspetto sotto la lente dei ricercatori è quello del contagio (sintomatico e asintomatico), che sembra essere molto più alto di quello di una normale influenza, ma come detto decade con un trattamento tipico influenzale.

Perché l’isteria? Ecco, domandiamocelo, perché qui non abbiamo risposta. Proviamo, però, a non contribuire al panico che vediamo sui media italiani e a fare una buona informazione.

Il governo italiano, d’accordo con l’Istituto superiore della sanità (Iss), che lo ha concordato a sua volta con l’Organizzazione mondiale della salute (Oms) ha diffuso un vademecum in 10 punti per affrontare al meglio l’emergenza. Senza panico.

Come si può leggere in quel vademecum, una buona pratica è quella di evitare che i batteri agiscano sulle difese immunitarie. In che modo? Lavandosi spesso le mani con acqua e sapone, soprattutto se si hanno contatti in giro e se si è costretti a toccare oggetti che possono essere stati usati da più persone ed essere stati a contatto con le loro mucose (porte, maniglie ecc), rapporti con contatto con altre persone (dalla stretta di mano a tutto il resto),  contatto tra le proprie mani e le zone sensibili con le mucose del proprio corpo (occhi, bocca e altro).

Ancora: acqua e sapone sono le cose migliori che si possono impiegare per questa operazione. Importante è lavarsi le mani con sapone per almeno 60 secondi. Un metodo giusto e allegro per contare questo tempo è dedicarsi per tre volte di seguito la celebre canzone: Happy birthday!”

Solo in seconda battuta, in assenza di acqua e sapone, è possibile usare un liquido disinfettante per le mani, con proprietà antibatteriche, come la famosa Amuchina e altri marchi (esistono anche delle salviette disinfettanti e antibatteriche che è possibile richiedere in farmacia e che nessuno conosce per la solita questione dell’isteria).

Ovviamente, come per le mascherine, questi prodotti sono andati esauriti. Come un’altra piaga oltre al virus, si sono diffusi a macchia d’olio i messaggi delle odiose catene whatsapp, nelle email e in giro per tutto il web, ricette fasulle su ipotetici liquidi antibatterici che sostituiscono il marchio famoso. Il problema è che spesso, abbiamo controllato, la ricetta che viene data copia sì l’Amuchina, ma quella che serve per igienizzare pavimenti o alimenti, che è completamente diversa da quella che serve per le mani.

Invece di disperarsi o altro, possiamo come sempre ascoltare gli uomini di scienza. Esiste una ricetta (sostitutiva, vogliamo ripeterlo, solo in seconda battuta all’assenza della più utile combinazione acqua-sapone) che è stata pubblicata dall’Oms e consigliata addirittura a chi deve compiere operazioni chirurgiche nei paesi africani in condizioni di assenza di acqua e sapone. Qui la ricetta originale in inglese. Dal sito dell’Iss ecco, invece, ricetta e raccomandazioni.

Nel video la dimostrazione pratica del famoso chimico, divulgatore scientifico e saggista Dario Bressanini. La ricetta, abbiamo controllato, oltre ad essere la stessa dell’Oms è stata divulgata anche dal noto virologo Roberto Burioni sul Corriere della Sera.  La differenza, oltre che nell’approccio più informale di Bressanini, sta nel fatto che il primo ha “scalato” gli ingredienti per permetterne un porzionamento da 200 millilitri per volta, per intenderci il prodotto liquido massimo che è possibile trasportare sugli aerei.

Ecco gli ingredienti della ricetta secondo l’Oms per 1 litro:

  • 833 ml di alcol etilico al 96%
  • 42 ml di acqua ossigenata al 3%
  • 15 ml di glicerina (glicerolo) al 98%
  • misurino o recipiente graduato
  • Acqua distillata oppure bollita e raffreddata quanto basta per arrivare a 1 litro.
  • Flaconcini da 200 ml.

Per la preparazione ci rivolgiamo direttamente al virgolettato di Burioni:

“Prendete un recipiente pulito dove sia segnato il livello di un litro (una caraffa graduata di quelle che si usano in cucina va benissimo), e versateci 833 ml di alcol usando un recipiente graduato (non state preparando il carburante di un razzo interplanetario, quindi se sono 832 o 834 non accadrà niente di male). Poi, con una siringa, prendete 42 ml di acqua ossigenata e aggiungetela all’alcol e mescolate”.

“Adesso arriva la parte più complicata: dovete aggiungere 15 ml di glicerina, che però è molto densa e quindi vi farà un poco arrabbiare, ma non perdetevi d’animo. A questo punto miscelate bene e aggiungete acqua che avete fatto bollire per fare arrivare al volume totale di un litro. Ecco, che avete un litro di disinfettante per le mani che potete usare per riempire le boccette vostre e quelle di tutti i vostri amici”.

Ai consigli di Burioni e di Bressanini nel video, ci sentiamo di aggiungere: le mani lavatevele sempre con acqua e sapone, anche quando non ci sarà più l’emergenza coronavirus, ed evitare, per favore, di farvi prendere dal panico e fare cose stupide. Grazie a nome di tutto Daily Muslim.

 

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