Il procuratore della Corte penale internazionale (Icc), Fatou Bensouda, non si tira indietro di fronte alle campagne diffamatorie dello stato sionista occupante la Palestina. Bensouda scrive chiaramente su Twitter: «Le campagne di disinformazione e diffamazione lanciate da Israele non cambiano i fatti relativi allo svolgimento delle attività del mio ufficio riguardanti la situazione in Palestina».
Continua il procuratore: «Il mio ufficio esegue il lavoro assegnatogli con massima professionalità, indipendenza e obbiettività, in stretta conformità allo Statuto di Roma, qualsiasi insinuazione o affermazione contraria è semplicemente fuorviante e infondata».
L’Icc ha preso la decisione di indagare a dicembre 2019 sui crimini di guerra compiuti dagli israeliani in Cisgiordania, Gerusalemme Est e Gaza, perché il suo tribunale ha giurisdizione sul territorio palestinese occupato, e un’indagine servirebbe agli interessi di giustizia del mondo intero.
Già da prima che le istruttorie potessero iniziare, come sempre gli israeliani hanno preso a infangare e diffamare l’istituzione e i suoi membri, dicendo che sono a servizio del BDS e siccome Bensouda odierebbe Israele, i suoi risultati saranno falsati e poco veritieri perché influenzati dalle organizzazioni come la cooperazione islamica e il BDS.
Sempre le stesse accuse infamanti che questi usurpatori usano contro chiunque si mette contro la loro sanguinaria linea di conquista della Palestina, nonostante ci siano prove giornalistiche e documenti degli atti di violenza e crimini di guerra che questa cosiddetta “unica democrazia” ha compiuto negli anni in tutta la Palestina.
Dovrebbero aver capito, i sionisti, che ormai la loro pur vile influenza inizia a vacillare, la popolazione mondiale è stanca dell’arroganza impunita dei suoi leader e degli occupanti che vogliono distruggere un’intera popolazione per sete di vendetta e razzismo.