Coronavirus, l’Italia nel contesto internazionale

Per il Guardian sono “draconiane”,  per il Global Times “troppo lente”.  Le misure messe in atto dall’Italia per fermare la diffusione del contagio dalla Co-Vid 19, il nome ufficiale della malattia portata dal nuovo coronavirus, non dividono solo l’Italia dall’interno, con gli scontri tra Regioni e tra queste e il governo, o ancora tra Nord e Sud, ma a un Giuseppe Conte che s’indigna per l’esclusione dell’Italia dalle rotte aeree internazionali, fanno da controcanto i sempre più numerosi casi di contagio di persone che si trovavano nel nostro paese o di italiani che erano andati all’estero dopo aver già contratto la malattia, come nel caso del medico italiano a Tenerife.

Intanto Giordania, Kuwait e Seychelles hanno bloccato le rotte da e per l’Italia per tre mesi, mentre Israele e Irlanda hanno apertamente sconsigliato i viaggi nel nostro paese, che intanto è diventato il terzo per numero di casi al mondo, sebbene si attendano i dati un po’ paludosi dell’Iran, ma cambierebbe poco scalare di un posto in una classifica non certo positiva.

In un clima d’incertezza che tende all’isteria generalizzata, è atteso per domani il tavolo tecnico dell’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) in Italia, insieme ai vertici della governance sanitaria. Il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha espresso forte preoccupazione per la situazione italiana, ma non ritiene ancora di parlare di pandemia: “L’improvviso aumento di casi in Italia, Iran e Corea è profondamente preoccupante. C’è molta speculazione sul fatto che questo aumento possa indicare che l’epidemia diventi pandemia, ma per il momento non vediamo necessità di cambiare definizione dopo averla dichiarata un’emergenza sanitaria internazionale”. “La decisione di usare il termine pandemia è basata su una valutazione in corso che si basa sull’analisi della diffusione e della severità del virus e sull’impatto che ha su tutta la società. Per il momento non stiamo vedendo una diffusione, ma dobbiamo concentrarci sul contenimento mentre facciamo tutto ciò che possiamo per una potenziale pandemia”.

La commissaria europea alla Salute Stella Kyriakides, in conferenza stampa a Bruxelles, ha annunciato l’incontro di domani: “Alla luce dei recenti sviluppi abbiamo chiesto all’Ecdc (European center for Disease prevention and control, il centro europeo di coordinamento delle politiche di prevenzione e controllo delle malattie, ndr) di aggiornare la loro valutazione del rischio in considerazione della situazione che si sta sviluppando in Italia e possibili scenari e azioni che potrebbero dover essere adottate, alla luce di ciò”.

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