Coronavirus e riti funebri, linee guida della Grande Moschea di Roma

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In questo tragico periodo, la pandemia da Covid-19, malattia derivante dal coronavirus, sta attaccando ogni aspetto della vita sociale di ogni singola persona e di intere comunità, anche nelle fasi di sepoltura bisogna seguire delle procedure specifiche. Riportiamo integralmente il comunicato della Grande Moschea di Roma: “Linee guida del Centro islamico culturale d’Italia in materia di riti funebri in presenza di CoVid-19”

Di seguito il comunicato integrale:

“Il Centro Islamico Culturale d’Italia, ente di diritto italiano sottoposto alla tutela e alla vigilanza del Ministero dell’Interno e unico ente islamico riconosciuto dalla Repubblica Italiana con DPR nr. 712/1974, facendo proprie le parole del Capo dello Stato, il Presidente Sergio Mattarella, dello scorso 5 marzo 2020: “Il momento che attraversiamo richiede coinvolgimento, condivisione, concordia, unità di intenti nell’impegno […]”, nel pieno rispetto ed ottemperanza di quanto contemplato nei Decreti Legge del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 sull’intero territorio nazionale dello scorso 9 e 11 marzo 2020 e precedenti, in ossequio alle direttive del Ministero dell’Interno e del Ministero della Salute e alle linee guida da questi predisposte, considerata l’esperienza, di cui è testimonianza la convenzione tra il Comune di Roma e il Centro Islamico Culturale d’Italia per l’istituzione e la gestione del Reparto Islamico al Cimitero Flaminio (deliberazione n.2109/1974), maturata dal Centro Islamico in materia di inumazione secondo il rito islamico e preparazione e trattamento delle salme dei defunti di religione islamica e, più in generale, dei riti funebri,

considerate le pressanti e preoccupate richieste che pervengono al Centro Islamico Culturale d’Italia da parte della comunità islamica e, più in particolare, in materia di lavaggio delle salme dei defunti, preghiera funebre, inumazione rituale, eventuale trasferimento delle salme all’estero,

ritiene opportuno emanare le seguenti linee guida:

1- Per quel che concerne il lavaggio delle salme dei defunti, là dove questo non sia possibile, né sia possibile versare acqua sulle salme senza procedere al lavaggio, è lecito procedere al tayammum, ovvero una forma di abluzione intenzionale mediante l’utilizzo di sabbia o di una pietra. Là dove le circostanze sanitarie e la salute pubblica non rendano possibile né il lavaggio, né il versamento dell’acqua, né il tayammum, si proceda direttamente con la stesura del sudario sul defunto, anche in presenza di altri vestiti. Ricordiamo a tutti i fedeli, in questo momento drammatico, che, secondo l’insegnamento del Profeta, pace e benedizioni su di lui, le azioni valgono secondo le intenzioni. Recita il nobile Corano: “Temete Allah per quel che potete” (Cor., 64:16), poiché “Allah non impone a nessun’anima al di là delle sue capacità” (Cor., 2:285).

2- Stante, in ottemperanza alle disposizioni governative, la proibizione della celebrazione dei funerali, col fine di evitare assembramenti di persone, la celebrazione della preghiera funebre in moschea rimane sospesa sino a nuove disposizioni delle autorità governative competenti in materia. Là dove possibile, nel rispetto delle norme cimiteriali in materia di accompagnamento del defunto, è sempre permesso nel cimitero pregare per il defunto nel rispetto delle distanze di sicurezza previste dalla vigente normativa. Ricordiamo che la preghiera funebre è un dovere individuale e ha validità anche se compiuta da una sola persona.

3- La religione islamica prevede di seppellire i defunti il prima possibile, considerato il carattere di eccezionalità e di emergenza in cui si trova l’Italia si raccomanda di offrire la massima collaborazione alle autorità sanitarie e competenti in materia di polizia cimiteriale là dove non sia possibile una immediata sepoltura. Al contempo, si esortano le autorità sanitarie e competenti in materia di polizia cimiteriale a voler prestare la massima comprensione per la sensibilità religiosa dei fedeli, favorendo, là dove possibile, la massima rapidità nel procedere alle sepolture.

4- Considerate le difficoltà e le limitazioni di spostamento dall’Italia e l’accesso ad altre aree geografiche, che è nei fatti al momento impossibile, l’unica opzione di sepoltura al momento possibile è quella in Italia, nelle aree cimiteriali riservate ai fedeli di religione islamica. Si prega pertanto di rinunciare all’opzione del rimpatrio immediato della salma nel paese di origine del defunto e di agevolare quanto possibile le attività degli enti preposti in materia di polizia mortuaria e gestione dei cimiteri. Sarà sempre possibile rispettare il desiderio del defunto, là dove esplicitato, di essere sepolto nella sua terra di origine quando le circostanze e le condizioni lo permetteranno in futuro.

Il Centro Islamico Culturale d’Italia fa infine appello a tutta la comunità islamica italiana, invitandola a seguire con precisione le disposizioni del governo in materia di contenimento del Covid-19, invita la comunità islamica a collaborare attivamente, ciascuno secondo le sue possibilità e le sue competenze, a tutte le iniziative di solidarietà attiva tra cittadini e istituzioni.

Anche se le nostre preghiere e attività sono sospese, il nostro lavoro al servizio della nostra comunità di fedeli e dell’Italia tutta, così come il nostro lavoro di collaborazione con le Istituzioni Italiane prosegue senza sosta”.

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