Convegno Internazionale sulla Fratellanza, 500 i leader religiosi riuniti ad Abu Dhabi

È iniziato ieri ad Abu Dhabi, negli Emirati Arabi Uniti, il Convegno Internazionale sulla Fratellanza (Global Conference of Human Fraternity) fondato nel 2014 e promosso dal Consiglio dei saggi musulmani (Council of Elders), presieduto dallo shaykh al-Azhar Ahmad al-Tayyib. Prima dell’arrivo di Papa Francesco, si sono già riuniti fin da ieri 500 leader religiosi da tutto il mondo che hanno discusso in 21 workshop con 60 relatori, di cui 30 musulmani e 30 in maggioranza di chiese cristiane.

Delegazioni islamiche europee sono giunte da Russia, Pakistan, India, Ucraina, Algeria, Libano, Malesia, Indonesia, Mauritania, Tunisia, Azerbaijan, Kazakistan, Bosnia, Albania, Kosovo e Croazia. Per l’Italia il rappresentante musulmano è il presidente della COREIS, Imam Yahya Pallavicini, intervenuto nell’ultimo workshop sul tema della Coesistenza, prima dell’incontro finale tra lo Shaykh Ahmad Al-Tayyeb e il Pontefice.

Il convegno internazionale di Abu Dhabi è stato aperto ieri da alte cariche del mondo islamico fra cui Ahmed Aboul Gheit, Segretario Generale della Lega Araba e Sheikh Nahyan bin Mubarak Al Nahyan, Ministro della Tolleranza degli Emirati Arabi Uniti. Tre i temi principali discussi nella due giorni di incontri. Il primo, “Principi di Fraternità Umana” è stato suddiviso in “Consolidamento della nozione di cittadinanza”, “Combattere l’estremismo”, “Promuovere il dialogo” e “Difendere i diritti degli oppressi e dei perseguitati”; il secondo tema, “Le principali sfide che affronta la fratellanza umana nel mondo”, include “Mancanza di coscienza umana”, “Esclusione della morale religiosa”, “Diffusione di individualismo e materialismo” e “Fanatismo religioso ed etnico”. Infine, il terzo, “Responsabilità comune per realizzare la fraternità umana”, discute di “Responsabilità comune per raggiungere la pace globale”, “Responsabilità delle organizzazioni internazionali e umanitarie”, “Ruolo delle organizzazioni e istituzioni educative, culturali e dei media nella costruzione e diffusione della fratellanza” e de “Il ruolo dei giovani di diversi background religiosi e culturali nel conseguimento di questi obiettivi”.

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