Consumi, lo spreco alimentare italiano cala del 25%

Aumentano le difficoltà economiche e diminuisce lo spreco alimentare domestico, che è calato del 25 per cento in Italia nel corso del biennio 2018-2019, scendendo così da un valore medio di 4,9 euro a settimana a fronte di 6,6 euro dello scorso rilevamento. L’Osservatorio Waste Watcher di Last Minute Market/Swg anticipa la notizia che presenterà domani in avvio della Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, promossa dalla campagna Spreco Zero con il patrocinio dei ministeri dell’Ambiente, della Salute e degli Affari Esteri.

Lo spreco settimanale medio costa 4,9 euro a nucleo familiare, per un totale di circa 6,5 miliardi di euro, e un costo complessivo di circa 10 miliardi di euro che include gli sprechi di filiera produzione/distribuzione 2020, oltre 3miliardi 293 milioni. L’ultimo Rapporto Waste Watcher, diffuso nel corso del 2019, si era attestato su un valore medio di 6,6 euro settimanali per nucleo familiare (il costo di 600 grammi circa di spreco settimanale), per un totale di circa 8,4 miliardi di euro, la tendenza 2020 è quindi di circa il 25% in meno in termini di spreco alimentare nelle case degli italiani.

Il Rapporto Waste Watcher 2020 affronta il tema dello spreco percepito. Il dato dello spreco ‘reale’ era stato calcolato nel 2018-2019 misurando lo spreco nelle famiglie italiane con i test scientifici dei ‘Diari di famiglia’ (Progetto Reduce dell’Università di Bologna-Distal con il ministero dell’Ambiente e la campagna Spreco Zero), registrando 8,70 euro di spreco alimentare settimanale per ogni nucleo familiare, per un costo complessivo di 11.500 miliardi di euro ogni anno. L’aspettativa è che anche la prossima rilevazione dei Diari di Famiglia dimostri che lo spreco alimentare domestico è in calo.

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