Centri islamici, a Brescia un corso pilota per conoscere le leggi italiane

A Brescia è stato varato un corso pilota che mira ad insegnare ai rappresentanti dei Centri islamici la conoscenza delle leggi italiane sia nazionali che comunali, in collaborazione con la Prefettura, l’Ateneo di Brescia e l’Università Cattolica.

La partecipazione è libera per chiunque voglia capire e conoscere l’iter da rispettare nella manifestazione del proprio culto nella Repubblica Italiana.

Il corso è stato aperto a chiunque e, come riferisce Raisa Labran, responsabile pubbliche relazioni del centro, è stato frequentato da molti giovani e donne partecipi nel dibattito. Il percorso formativo ha avuto come docenti sia tecnici della Prefettura, sia professore delle due università.

Il corso, come afferma Raisa, nasce dal fatto che in Italia si pensi che l’imam parli solo arabo e non conosca la realtà politica e sociologica del paese che lo ospita né, tantomeno, le sue leggi ed i meccanismi che lo regolamentano. Perciò si è pensato di avviare questo progetto per vedere la reazione della comunità.

Alla fine dei lavori hanno partecipato anche alcune associazioni nazionali, riunite in una tavola rotonda da cui si è deciso di esportare nel resto d’Italia il progetto e rendere partecipi tutte le piccole associazioni, in modo che si possa cerare una catena di aiuto e condivisione reciproca.

Tra l’altro, la Labran afferma che dovrebbe esistere questa forma partecipazione tra tutti i centri, in modo che i più grossi possano aiutare i più piccoli ad esistere e ad essere in regola con le leggi, per evitare il marasma a cui assistiamo oggi in Italia. Un percorso virtuoso che porti, dunque, ad una legge unica che possa favorire la nascita dei centri di culto islamici, ma disciplinati e con imam che conoscano cosa sia lecito e cosa invece illecito non solo nell’Islam ma, soprattutto, per la legge italiana.

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