Bloccato a Gaza il marito di un’italiana, arriva la risposta della Farnesina

«La situazione della signora Franco è ben nota al consolato generale di Gerusalemme, ma risulta che la signora non abbia mai fatto richiesta al consolato affinché possano facilitare l’uscita suo e del marito tramite il valico di Erez, che sarebbe il valico consigliato dal consolato e dall’unità di crisi». Questa la risposta all’Associazione musulmani italiani da parte della Farnesina per il tramite del deputato salentino  Leonardo Donno. Si tratta del ricongiungimento familiare di Emanuela Franco e Mohammed Abuowda.

L’uomo era ancora bloccato a Gaza, nella sua terra d’origine. Per colpa della burocrazia. Un problema che L’Associazione dei musulmani italiani ha sottoposto alle autorità italiane attraverso una lettera inviata il 26 novembre scorso. «La signora – si legge nella comunicazione della Farnesina – dovrebbe fare richiesta presso il consolato di Gerusalemme affinché sia facilitata la sua uscita e quella del marito attraverso il valico di Erez, anche se è israeliano, poi ovviamente il consolato italiano farà richiesta alle autorità italiane per avere tutte le tutele del caso».

Conclusione: «La Farnesina è informata, il consolato a Gerusalemme è informato, le ambasciate sia a Tel Aviv che al Cairo sono informate, quindi si dovrebbe solo fare richiesta formale per il valico di Erez».

L’onorevole Donno si è occupato della questione. L’Associazione  nazionale dei musulmani italiani precisa che la signora Franco si fosse già rivolta alle autorità competenti in Palestina, le quali anche di recente l’hanno contattata, senza però fornire lumi su come agire per ottenere il ricongiungimento familiare. Il presidente di tale associazione, Raffaello Villani, ha contattato la signora in Palestina per spiegarle cosa fare, alla luce della email giunta dalla Farnesina.

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