Bimbo trattenuto in Egitto: i suoi racconti sono al vaglio della magistratura

Attenzioni “particolari”. I legali di Ahmed confermano essere questa la preoccupazione che ha indotto il loro assistito a far rimanere il proprio figlio in Egitto, invece di riconsegnarlo, come pattuito, alla madre, a Roma, da dove poi sarebbe tornato con lei a Lizzanello, paese in cui è sempre vissuto. Il bambino avrebbe riferito di atteggiamenti strani nei suoi confronti da parte del nuovo compagno della mamma. Racconto tutto da provare, ovviamente. E a tale verifica, riferiscono gli avvocati Maria Roberta Indennitate e Giovanni Erroi, sta pensando la magistratura. In forza di una denuncia sporta per conto del padre del bambino presso la Procura della Repubblica del tribunale di Lecce.

Mercoledì scorso, Maria Assunta Ingrosso, la madre del piccolo, ci ha riferito che il rapporto fra il bambino, un vivace pargolo di otto anni, e il suo nuovo compagno fosse idilliaco: «Mio figlio gli voleva un sacco di bene, aveva un bel rapporto: si stava bene insieme».

Il bambino, riferiscono i legali di Ahmed, ha chiesto di rimanere in Egitto. «Non vogliamo che atteggiamenti degli adulti inquinino la volontà del bambino» ha precisato l’avvocato Indennitate. Il piccolo dunque deciderà dove vivere. Ma, ha puntualizzato ancora l’avvocato Indennitate, «non si può pregiudicare il diritto sacrosanto della madre di frequentare il bambino».  Rapporto fra Maria Assunta e il figlio che, informano i legali di Ahmed Abdel Aal, non è stato ostacolato, visto che il piccolo può disporre di un profilo Facebook. «È stato creato perché potesse comunicare con la madre liberamente, senza il filtro del padre» ha riferito l’avvocato Indennitate.

Alla legale, diversamente da quel che ci ha riferito l’altro ieri, Ahmed ha comunicato di trovarsi a Sahrm el Sheik. Lì lavora come guida turistica.

(in foto: Maria Assunta Ingrosso)

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