ANMI: “Meglio chiudere la Grande Moschea di Roma?”

L’Associazione Nazionale Musulmani Italiani (ANMI) interviene con una propria nota sulla situazione attuale della Grande Moschea di Roma che riportiamo integralmente:

La settimana scorsa, un dirigente dell’ANMI si trovava a Roma per motivi lavorativi. Una mattina, prima di tornare a casa insieme alla famiglia nel viaggio di ritorno, ha deciso di andare a pregare nel più grande luogo di culto musulmano in Italia: la Grande Moschea. All’arrivo ha però trovato una situazione anomala e paradossale: gli è stato impedito, così come ad altri ragazzi presenti, di accedere all’interno del luogo di culto da una persona che, alla grande cancellata verde d’ingresso, ha avvertito che la Moschea era chiusa e non poteva aprire a nessuno. Il fratello rimasto basito da tale notizia, ha cercato di capirne le ragioni, di parlare con chi dovrebbe dirigere il complesso, ma ha ricevuto un secco diniego dal personaggio, che lo ha anzi pregato di andar via e non creare ulteriori problemi. Uno dei più grandi centri di culto d’Europa che impedisce la preghiera ad un viaggiatore, quando la preghiera è un fondamento dell’Islam è una contraddizione nei termini. Si tratta di un centro di culto che potrebbe rappresentare da attrazione turistica per migliaia di musulmani italiani o stranieri che vengono in vacanza in Italia. Inoltre, quella moschea che dovrebbe essere punto di riferimento per il dialogo e lo scambio interculturale tra le genti del nostro Paese, creando opportunità commerciali fungendo da volano per la piccola imprenditoria, creando nei grandi spazi aperti vicino le fontane (mai in funzione tra l’altro), attività che creerebbero indotto lavorativo. Un centro di culto che nacque come faro dell’Islam in Italia e in Europa, punto d’incontro dei musulmani romani e italiani,la Grande Moschea di Roma, dovrebbe essere questo. Sconcertati, secondo noi, questo edificio è ridotto solo ad un ufficio di rappresentanza di mera rappresentanza, rimaniamo del parere che questo luogo è in decadenza non solo spirituale, ma anche materiale: si vedono crepe, calcinaci caduti, lo stato delle piscine esterne è degradato, all’interno sembra quasi che stia per crollare tutto, nonostante, come popolo dice, alcune nazioni musulmane elargiscano somme per mantenere in buone condizioni la moschea. Insieme a tutti quei fedeli che sono stanchi di questa situazione e dopo molte segnalazioni ricevute, noi di ANMI manifestiamo disagio per questo stato delle cose davanti a tutti quelli che parlano della Grande Moschea, specialmente quegli italiani non musulmani che vorrebbero conoscere e approfondire l’Islam non solo come religione, ma anche come arte e cultura dei popoli che gli appartengono. Davanti ad una simile situazione di decadenza ci chiediamo se, a questo punto, non sia meglio chiudere quella struttura. Quanto prima, sentita la dirigenza di ANMI, chiederemo un incontro all’Ambasciatore del Regno del Marocco, in quanto Paese sponsor della Grande Moschea, per capire e cercare di illustrare i mille problemi di questa bellissima opera d’arte, cercando al contempo di avere risposte per tutti quei fedeli che ormai sembrano rassegnati a vedere la moschea solo nelle foto ricordo”.

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