Anche a Lecce l’anagrafe dei richiedenti asilo. La protesta: «Con quali soldi aiutarli?»

Anche il Comune di Lecce aderisce alla campagna #dirittincomune per promuovere l’iscrizione anagrafica dei richiedenti asilo lanciata da ActionAid insieme ad Asgi e ai sindaci di Crema, Palermo e Siracusa.«Già diverse pronunce dei tribunali italiani hanno stabilito che non si può negare l’iscrizione anagrafica ad un richiedente asilo – ha fatto notare il primo cittadino di Lecce, Carlo Salvemini (nella foto) – . La residenza è un requisito fondamentale per l’accesso ai servizi pubblici che come comunità siamo tenuti a garantire a quanti trovano rifugio nel nostro Paese, anche se si trovano ancora nella condizione di richiedente asilo».

Dura la risposta  di Luca Russo, presidente del Movimento in libertà, per mezzo di Facebook:«In quale modo e con quali mezzi finanziari il Comune di Lecce pensa di soddisfare le richieste dei nuovi residenti in città per effetto dell’iscrizione all’anagrafe di immigrati richiedenti asilo Politico e che presto adesso saranno nelle condizioni di richiedere prestazioni di welfare alla pari dei nostri concittadini?».

Russo poi esprime scetticismo riguardo alla provenienza dei richiedenti asilo politico: ritiene che il sindaco Salvemini non voglia accettare che la maggior parte delle storie raccontate dai futuri residenti leccesi sia inventata. Dunque il quesito: perché bisogna agevolare e fornire dei documenti validi a degli immigrati con generalità falsa ?

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