Ad Arafat intitolato il lungomare di Palermo, ma fu leader controverso

Il lungomare di Palermo intitolato a Yasser Arafat. A colui che si definiva «un umile combattente palestinese» , che combatteva per «liquidare il sionismo in tutte le sue forme politiche, economiche, militari, e cacciarlo per sempre dalla Palestina», che non si considerava il capo della resistenza palestinese, perché questa, diceva, non ne aveva, e che invocava l’unità del mondo arabo. Per iniziativa del Comune, della Rete palermitana di solidarietà “Con la Palestina nel Cuore” e Ciss, è stato così omaggiato il premio Nobel per la pace, nonché il fu leader dell’Olp (Organizzazione per la liberazione della Palestina).

Il 13 settembre 1993 fu scattata una delle foto più famose dello scorso secolo: la stretta di mano tra Arafat e Rabin, sotto il sorriso dell’allora presidente degli Stati Uniti d’America, Bill Clinton. Quella mattina, alla Casa Bianca, i due leader mediorientali avevano firmato gli accordi di Oslo. Nella Capitale norvegese erano cominciate le trattative. Per la prima volta Israele e Palestina si ammettevano reciprocamente come interlocutori. Con quegli accordi, Israele prometteva di ritirarsi da Gaza e dall’area di Gerico, nonché da altri territori occupati militarmente. L’Olp riconosceva a Israele il diritto di esistere. Ma Arafat è protagonista controverso del Novecento: rifiutò le proposte di Camp David e fu vicino al terrorismo.

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