Accordi Italia-Libia, si attendono altri negoziati

Da ieri sono attivi gli accordi tra Italia e Libia, prorogati automaticamente domenica scorsa nonostante le numerose critiche. Non è detto, però, che gli accordi restino gli stessi, stando almeno a quanto assicurato dal premier Conte. Gli accordi furono stipulati nel 2017 dal Governo Gentiloni tramite un memorandum che prevedeva, tra l’altro, un accordo tra la Guardia Costiera e le autorità libiche per il salvataggio e il rimpatrio immediato dei migranti. Gli omologhi libici della guardia costiera sono stati accusati dalle agenzie Onu di traffico e detenzione di esseri umani. Lo stesso memorandum è stato condannato dalle organizzazioni e dalle agenzie internazionali per i diritti umani per il rischio che rappresenta per la tutela dei diritti delle persone migranti. Nei giorni scorsi sia le ong sia il Consiglio d’Europa si erano appellati all’Italia chiedendo di sospendere l’accordo.

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha dichiarato che questo rinnovo non pregiudicherà la possibilità di negoziare con Tripoli in modo più aperto, e il viceministro degli Esteri, Marina Sereni, aveva detto negli scorsi giorni che: “Non è vero che dopo il 2 febbraio non ci saranno margini di manovra. C’è invece la possibilità e la volontà di rivedere il memorandum e potremo farlo anche dopo quella data. Qualsiasi ragionamento, però, non può prescindere dalla situazione sul terreno. Di certo al primo posto c’è la richiesta del rispetto dei diritti umani”.

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