Accese proteste nelle città indiane dopo che un uomo musulmano è stato picchiato a morte

Sono scoppiate le proteste mercoledì scorso nelle città indiane dopo il linciaggio di un uomo musulmano, sospettato di essere un ladro, da parte di una folla indù.

La crescente rabbia per le uccisioni nell’est del Jharkhand ha spinto il Primo Ministro, Narendra Modi, a fare il suo primo commento sulla vicenda, comunicando alla Camera Alta del Parlamento di essere stato informato sull’incidente e di sentirsi “profondamente addolorato”, assicurandosi che venga inflitta, ai colpevoli dell’atroce gesto, “la punizione più severa possibile”.

Il video condiviso sul canale televisivo locale mostra che il 24enne Tabrez Ansari era legato a un palo, implorando per la sua  vita, quando alcune persone lo hanno picchiato con un bastone e lo hanno costretto a dire (Jai Shri Ram) per convertirlo all’Induismo.

Il 18 giugno, Ansari, secondo quanto dichiarato dal vice-direttore della stazione di polizia distrettuale, Avinash Kumar, fu catturato da un gruppo di abitanti del villaggio nella zona di Seraikela-Kharsawan nel Jharkhand, che sospettavano che l’uomo fosse un ladro.

Kumar ha inoltre dichiarato che 11 abitanti del villaggio sono stati arrestati e che è stata creata una squadra investigativa speciale per indagare sulla questione.

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