Quasi 900 mila colf e badanti, 7 su 10 sono migranti

Donna, migrante, ultracinquantenne, a basso reddito. È questo l’identikit più ricorrente tra colf e badanti in Italia, secondo i nuovi dati dell’Osservatorio sui lavoratori domestici INPS, aggiornati al 2022 (qui le statistiche in breve).

Lo scorso anno i lavoratori domestici che hanno versato i contributi all’INPS sono stati 894.299, nell’86,4% dei casi donne. La composizione dei lavoratori per nazionalità evidenzia una forte prevalenza di lavoratori stranieri, il 69,5% del totale.

“Rispetto alla zona di provenienza – scrive l’INPS – nel 2022 l’Europa dell’Est continua ad essere la zona geografica da cui  proviene la maggior parte dei lavoratori domestici con 316.817 lavoratori pari al 35,4% del totale dei lavoratori domestici, seguiti dai 272.583 lavoratori di cittadinanza italiana (30,5%), dai lavoratori del Sud America (7,8%) e dell’Asia Orientale (6,8%). Dieci anni fa la quota di lavoratori dell’Est europeo era pari a 44,5% contro il 21,2% dei lavoratori italiani”.

La classe d’età “50-54 anni” è la più frequente, con un peso pari al 17,2% del totale, mentre il 21,4% ha un’età pari o superiore ai 60 anni e solo il 1,9% haun’età inferiore ai 25 anni. Complessivamente nel 2022 i lavoratori domestici sotto i 45 anni rappresentano il 30,2% del totale, mentre dieci anni fa erano quasi la metà (49,7%).

L’analisi dei dati sulle retribuzioni nel 2022 evidenzia che il 60% dei lavoratori domestici guadagna meno di 8 mila euro l’anno. Le donne in media hanno una retribuzione più alta rispetto ai maschi, infatti sotto gli 8 mila euro l’anno si colloca il 66% dei maschi, contro il 59% delle donne.

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