Israele attacca manifestanti con la bandiera del Marocco

Nella Palestina occupata dai sionisti fuorilegge, non si può nemmeno festeggiare la vittoria del Marocco, perché viene subito assaltato, attaccato e arrestato da parte dell’esercito mercenario assassino degli israeliani.

Dopo ogni vittoria del Marocco, tifosi palestinesi, arabi e marocchini sono scesi in piazza come in ogni parte del mondo a festeggiare, ma nella “civile” Israele che occupa illegalmente la Palestina, nella così detta “democrazia” del Medio Oriente questo non si può fare.

Perché i democratici sionisti hanno sguinzagliato quei mercenari in tenuta verde olivo armati a perseguitare, attaccare, compresa Gerusalemme Est, dove tifosi che sventolavano la bandiera marocchina sono stati oggetto di aggressione, cariche, lancio di lacrimogeni e bombe rumorose e accecanti brandendo slogan ai megafoni che era proibito festeggiare con la bandiera marocchina perché sarebbero stati arrestati come quando si sventola quella palestinese.

I palestinesi con i marocchini presenti in Palestina hanno iniziato a cantare la ormai famosa canzone degli ultrà del Raja Casablanca in risposta alle volenze dei militari che sostengono l’apartheid, gli unici al mondo.

Sionisti, ricordiamo agli occidentali che pensano che questo sia un paese civile, che occupano da anni Gerusalemme Est e la Palestina come la Russia occupa l’Ucraina e come tale dovrebbe essere trattato il regime sionista, non come l’Europa e gli USA ciechi dall’influenza lobbista a suon di dollari fanno finta di non vedere. Cosa ha di diverso l’Ucraina che la Palestina non ha?

Nonostante la cecità ipocrita e complice di ogni omicidio compiuto da Israele da parte di ogni occidentale in Europa e negli USA, la Palestina è stata molto presente in questo mondiale, con molti tifosi da tutte le parti del mondo a mostrare sciarpe e bandiere pro-Palestina e rifiutare ogni contatto con elementi provenienti da Israele, facendo capire che l’élite che comanda non è il popolo, e il popolo difende la libertà della Palestina contro l’oppressore sionista israeliano.

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