Due tennisti iraqeni boicottano incontro con israeliano

Due tennisti para olimpiaci iraqeni hanno boicottato un incontro sportivo in Romania con tennisti israeliani in solidarietà con il popolo palestinese agli Open di Bucarest 2022.

Gli sportivi hanno avuto il pieno sostegno della federazione iraqena. È stato il presidente della federazione stessa, Majid Al-Ugaili, a darne l’annuncio.

L’Iraq non ha legami diplomatici o di altro tipo con l’occupazione sionista e la maggior parte delle sue fazioni politiche rifiuta la normalizzazione con l’occupazione, nel maggio di quest’anno, il parlamento iraqeno ha dato la prima lettura a un disegno di legge che vieta la normalizzazione o l’instaurazione di relazioni con Israele: “Vietare la normalizzazione e l’istituzione di relazioni con l’entità sionista”, inviato anche in Kurdistan. Esso richiede a quasi tutti i funzionari, istituzioni governative e ai media, compreso Kurdistan, di astenersi dallo stabilire relazioni con Israele”.

Non è la prima volta che atleti arabi e musulmani si rifiutano di combattere con sportivi razzisti che sostengono l’apartheid. Purtroppo le istituzioni mondiali, sottomesse alla propaganda indegna dei sionisti americani, fa ricadere pesanti azioni contro queste libere scelte dimostrando come si cerca in tutti i modi di sostenere la politica razzista e omicida di chi ancora vuole   rubare terre non sue e appropriarsene indebitamente.

Alle Olimpiadi di Rio 2016, il Comitato Olimpico Internazionale ha mandato a casa l’egiziano El Shehaby prima della fine dei Giochi per essersi rifiutato di stringere la mano di un atleta israeliano.

Nel luglio 2021, il sudanese Mohamed Abdalrasool non si è presentato per affrontare il giocatore israeliano Tohar Butbul, come una forma di rifiuto della normalizzazione con lo stato di occupazione.

L’algerino Fethi Nourine si è ritirato dall’affrontare lo stesso giocatore israeliano nella stessa competizione, dicendo che non voleva competere contro Butbul sostenitore dell’apartheid del suo governo.

A gennaio, il 14enne tennista kuwaitiano, Muhammad Al-Awadi, si è ritirato dal torneo internazionale di tennis tenutosi negli Emirati Arabi Uniti (EAU) per evitare di affrontare un avversario israeliano.

Ad aprile, anche il giocatore di scherma kuwaitiano Mohammad Al-Fadli ha rifiutato di affrontare un giocatore israeliano nella fase a gironi dei Campionati mondiali di scherma svoltisi a Dubai.

A maggio, il giocatore di scacchi kuwaitiano, Bader Al-Hajri, si ritirò dalle competizioni del Sunway International Chess Championship tenutosi in Spagna poiché si rifiutò di affrontare un avversario israeliano.

La cosa strana è che tutti questi atleti boicottati hanno il coraggio di andare avanti e competere contro altri sportivi, non curandosi della loro vigliacca posizione nell’affrontare il prossimo avversario senza aver sostenuto una gara. Dimostrazione di come Israele e i suoi cittadini spingono per l’apartheid e la loro superiorità razziale.

La storia a costoro, non ha insegnato nulla.

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