21 morti e 33 feriti nell’attentato alla moschea di Kabul

Attentato fine settimana passata ad una moschea di Kabul che ha provocato almeno 21 morti e 33 feriti. Tra questi un famoso imam, Amir Mohammad Kabuli, che era ben visto dalla gente e l’ISIS gli aveva promesso la vita, anche se non ci siano delle rivendicazioni certe.

L’ISIS ha intensificato gli attacchi contro i talebani e la popolazione e la scorsa settimana, daesh ha rivendicato la responsabilità di aver ucciso un eminente religioso talebano a Kabul.

Khalid Zadran, portavoce del capo della polizia talebana di Kabul, ha riferito che testimoni hanno detto che ha provocare l’esplosione sia stato un attentatore suicida.

L’esplosione è avvenuta al tempo della preghiera della sera, data l’ora il numero delle vittime poteva essere molto più alto.

Da quando sono andati via gli occidentali, in Afghanistan vi è un’altra guerra, tra daesh, talebani e afghani che non vedono di buon occhio più gli ex studenti coranici della prima era. In questa guerra ne vanno di mezzo, come sempre i civili.

Lo scontro fratricida ha avuto un culimne la settimana scorsa, quando i talebani hanno ucciso Mehdi Mujahid nella provincia occidentale di Herat, mentre cercava di attraversare il confine con l’Iran.

Egli era un ex comandante talebano nel distretto di Balkhab nella provincia settentrionale di Sar-e-Pul, unico membro della minoranza sciita Hazara tra i ranghi talebani, egli si era rivoltato contro i talebani nell’ultimo anno, dopo essersi opposto alle decisioni prese dai suoi stessi leader.

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