Amenità e stereotipi in una presentazione di un libro anti Islam

Ho assistito alla presentazione di un libro scritto sulle donne musulmane da una “italiana” che nelle sue corde ha questo come assioma: “Non tutti i terroristi sono islamici, ma tutti gli islamici sono terroristi”.

L’italiana in questione è la signora Annalisa Chirico, è già questa sua frase la definisce per quello che è, infatti in questa mia, non accenno ad altro di quello che dice e neanche del suo libro, che certo sarà degno di ciò che lei afferma.

Penso che la signora non conosce affatto il problema delle nostre donne e tanto meno cosa sia l’Islam. Oggi in Italia, moltissimi credono di sapere, solo perché hanno intravisto un titolo di un giornale o un video su Youtube.

Lo stesso non commento chi parla di donne e nel suo circolo dove vi è stata la presentazione di questo testo non sono ammesse le donne e tanto meno, nella FIGC, le calciatrici ancora devono essere riconosciute come sportive a tutti gli effetti come lo sono i loro colleghi uomini.

E si permettono di giudicare!

Lo stesso vale per il senatore Salvini presente alla manifestazione. Cosa sa lui di integrazione e di donne musulmane? Fino a ieri era un accanito sostenitore della teoria di Putin e di Orban, ditemi voi, cosa ne sa? Come può sapere di immigrati se continua a fare la distinzione tra immigrati buoni bianche e cristiani e cattivi scuri e musulmani?

Si è dimenticato delle bande di giovani sudamericani che taglieggiano la notte lombarda con asce e maceti? Si è dimenticato della mafia ucraina che importa in Italia droga e prostituzione? Per Salvini, sappiamo ormai, che i problemi esistono solo con i neri, arabi e soprattutto musulmani.

Io sono italiano, bianco, meridionale e italiano, senatore! Non se lo dimentichi, e non è la prima volta che lo mando a dire, ma è inutile, per chi non vuol sentire.

Ma il mio scrivere è diretto ad altri che dovrebbero informare gli italiani ed essere quanto meno preparati nel ciò che dicono e conoscere tutte le sfaccettature degli argomenti trattati.

Uno è il direttore del TG2, l’altro del Corriere della Sera.

Sangiuliano esordisce con una amenità a dir poco assurda: “Sono sicuro che tutte le donne che si incontrano tra il centro di Parigi e le periferie non usano il velo per loro volontà!”. Rispondo: “Io sono sicuro che lei direttore, di queste donne, non ne conosce neanche una, neanche qui in Italia”.

Come se non bastasse fa riferimento ad un film sulla rivoluzione in Algeria dell’FLN. Dice che non c’era una donna nel girato che indossasse il velo. Cosa ha voluto dire direttore? Credo che sia così perspicace da comprendere la diversità che esiste tra un film e la realtà? Lo spero, ne va della serietà dell’informazione italiana.

Sangiuliano dimentica forse che nel mondo musulmano, molte donne sono state al potere decisionale sin dai primi giorni. In molti paesi ci sono state donne ai vertici sia politici, sia militari e sia civili. Primi ministri o presidenti di stati, in Italia quante ne abbiamo avute di queste cariche assegnate alle donne? Conosce Fatima al-Fihriya? Hashima Hasan? Khaleda Zia? Benazir Bhutto? Shirin Ebadi? Continuo?

A volte essere più informati è un bene prima di giudicare ciò che non si conosce. Ripeto, ne va dell’informazione del nostro Paese.

Come sono rimasto allibito nel sentire quali sono i valori fondamentali degli italiani, da Fontana, direttore del Corriere: poter uscire la sera, poter scegliere un vestito, scegliere quale scarpe indossare o un taglio di capelli o parlare con chi si vuole. Bè se questi sono i valori che lei vuole difendere, capisco perché le giovani generazioni sono allo sbando.

Forse, direttori, dovreste credere di più ai valori che Gesù ha lasciato per tutti e non alla misera ed effimera mondanità. Non fermarsi a ciò che si dice ma scendere in profondità e avere un contatto con chi si cerca di “giudicare”, invece che farlo per sentito dire. Rischiate che qualcuno dall’altra parte poi, attento a ciò che si dice, contesti le assurdità da voi dette, forse essendo italiano e conoscendo entrambi i mondi ha più diritto di voi di dire un pensiero veritiero su tutto.

Altrimenti finiremo per dire che anche il KKK era di fede cristiana, anche la Germania di Hitler sfoggiava la croce in testa alle sue armate e anche, soprattutto, tutti gli italiani che ammazzano le moglie, fidanzate, amanti e figlie sono battezzati e cresimati.

Vogliamo continuare questa stupida battaglia che non ha vinti o dialogare per risolvere i problemi come quello causato dall’ignoranza e non dalla religione che ha causato la perdita di Samaan?

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