Prime farmacie della storia aperte a Baghdad intorno il VIII secolo

Proprio a Baghdad si aprirono le prime farmacie per il popolo creando così il primo precedente della storia dei tempi. Accadde intorno al 754 che nella capitale abbaside si istituirono questi negozi di proprietà dello stato che dispensavano preparati medicinali descritti nei libri di studiosi arabi.

Ricordiamo anche che sempre a Baghdad venne aperto il primo ospedale al mondo come concezione moderna, sempre di proprietà statale e la caratteristica di questi luoghi era che venivano aperti in zone salutari, lontano da paludi, o aree male odoranti o infestate.

Già in quel periodo nelle farmacie vi erano più di 2000 “ricette” di erbe che curavano i malanni del tempo. Il termine ricette, che indicano i tabulati dove vengono scritte le medicine che richiediamo in farmacia, derivano proprio da questo periodo e luogo, perché le medicine del tempo erano un insieme di erbe che unite nella giusta misura, adempivano alla cura della nostra salute

Molte di queste ricette, sono ancora vigenti nei farmaci moderni. Tra questi scienziati, allora chiamati “alchimisti” ricordiamo Muhammad ibn Zakarīya Rāzi, che scrisse numerosi trattati dove spiegava l’uso chimico delle erbe nella cura delle persone.

Anche Abu al-Qasim al-Zahrawi, scrisse numerosi trattati tra cui il Liber Servitoris, dove fornisce al lettore ricette e spiega come preparare i composti di erbe da usare come farmaci. Egli tra l’altro inizializzò la preparazione delle medicine per sublimazione e distillazione.

Ricordiamo anche Sabur Ibn Sahl, che fu il primo medico ad avviare una farmacopea, descrivendo una grande varietà di farmaci e rimedi per vari disturbi.

Al-Biruni scrisse una delle più preziose opere islamiche sulla farmacologia intitolata Kitab al-Saydalah (Il libro dei farmaci), dove diede una conoscenza dettagliata delle proprietà dei farmaci e delineò il ruolo della farmacia e le funzioni e i doveri del farmacista.

Ibn Sina descrisse in uno dei suoi libri, tra cui il “La legge della medicina” dove descrisse almeno 700 preparati con le loro proprietà, modalità d’azione e indicazioni.

Di grande impatto furono anche le opere di al-Maridini e Ibn al-Wafid. I loro testi sono stati tutti tradotti in latino e in 50 e oltre versioni.

Al-Muwaffaq scrisse “I fondamenti delle vere proprietà dei rimedi” dove descrisse cosa era l’ossido arsenioso e l’acido silicico. Spiegò e fece una chiara distinzione tra carbonato di sodio e carbonato di potassio. Scrisse della natura velenosa dei composti di rame e del piombo. Tra l’altro fu il primo a indicare come desalinizzare l’acqua di ma re per renderla potabile.

Molti di questi scienziati, oggi non vengono neanche menzionati nei libri di storia sempre la solita e stupida questione della denigrazione del mondo antico musulmano considerato e da considerare come retrogrado e obsoleto.

Molti di questi scienziati però, non potendo no essere nominati, vengono ancora oggi, ricordati con il loro nome latinizzato.

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