La Francia continua con la sua politica islamofoba a buttare benzina sul fuoco

La Francia continua nella sua opera di ostracismo verso la religione musulmana, promuovendo una legge che vieta di indossare il velo in avvenimenti sportivi.

È un emendamento approvato durante la discussione nel Senato francese su una legge riguardante lo sport, attingendo ad una neutralità anche nello sport.

Come se l’hajab potesse essere un segno che potrebbe disturbare la neutralità sportiva di una o l’latra squadra o sportivo in competizione. La motivazione è stata: “l’uso di simboli religiosi cospicui è vietato per la partecipazione a eventi sportivi e competizioni sportive organizzate da federazioni sportive e associazioni affiliate”.

Nel   testo vi è scritto anche: “Se l’uso del velo non è esplicitamente vietato, potremmo vedere l’emergere di club sportivi comunitari che promuovono determinati simboli religiosi. Inoltre, il velo rappresenta in molti casi un grave rischio per la sicurezza dei praticanti”.

Alcune associazioni e ministri, tra cui quella direttamente interessata, la Ministra allo sport francese, hanno contestato questa legge dicendo che il “laicismo garantisce a credenti e non credenti lo stesso diritto alla libertà di espressione delle loro credenze. Questa misura va contro il secolarismo”, ha twittato Maelle Nizan, vicepresidente del corpo studentesco e dell’associaizone che lo rappresenta.

Le modifiche apportate al disegno di legge sullo sport dal Senato saranno ancora una volta in discussione con l’Assemblea nazionale prima che diventino legge.

Immaginiamo cosa potrà accadere quando la Francia nel 2024 ospiterà le Olimpiadi. Cosà faranno i libertè egalitè e fraternitè convinti islamofobi quando gareggerà una donna musulmana alle gare?

E per non farsi mancare il dubbio che i governanti francesi tendano all’islamofobia, come anche l’ultimo rapporto europeo lo mette ben in chiaro, si è deciso di chiudere ancora un’altra moschea nel sud della nazione a Cannes per motivi di ordine pubblico.

Questi motivi sarebbero le continue prediche che si facevano nel 2015 nella moschea piene di proclami antisemiti.

Oltre al fatto che per i governanti francesi anche alcuni versetti come quello finale di al-Fathia o altri cui si dice che gli israeliti commisero abusi come quello della giovenca d’oro, sono antisemiti, le accuse si riferiscono ad un imam che ora non è più nella moschea Al Madina Al Mounawara da più di sei mesi perché sosteneva il Collettivo contro l’islamofobia in Francia (CCIF) e BarakaCity, due gruppi che sono stati banditi per aver diffuso “propaganda islamista”, sempre secondo i laici francesi.

“La richiesta di chiusura non è giustificata, il soggetto a cui si riferiscono le accuse è l’ex rettore Mustapha Dali che è andato in pensione, ma continua ad esprimersi sui social network e sulla pagina Facebook della moschea. Egli vive a Parigi da sei mesi. Non possiamo intervenire direttamente su questa pagina Facebook “.

La Francia si è preso il lusso di chiudere ben 23 moschee ed ora sta costringendo le donne a togliersi il velo, tra poco lo farà anche nelle proprie case.

È questa la libertà? L’uguaglianza? La fraternità? Iniziassero allora a togliere croci e crocette dalle collane o dai pendant delle auto, iniziassero a togliersi i cappelli neri e quelle treccine che cadono alle due estremità della testa di alcuni che girano per la Francia ostentando simboli religiosi, oppure quelle persone sono diverse? Non è islamofobia questa? Se opprimi no costringi le persone a rivoltarsi?

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