Una Questione di colore?

Credo non sfugga a chi mi legge che siamo inondati da slogan, titoli, partiti politici che sfruttano il colore verde. La Green Economy, il tanto discusso ed avversato Green Pass per non parlare della Green Revolution, i “Verdi” (Die Gruene), partito politico di “peso” in Germania, in Italia la Lega sfrutta largamente il verde. Insomma il Green (verde) è diventato uno dei colori più diffusi nel linguaggio comune e non solo in natura. Infattiquasi tutta la natura che produce la ricchezza dell’ossigeno che sostiene la vita in questo pianeta è di colore verde. Ma è verde anche il colore che ha la maggiore sensibilità dell’occhio umano.Forse tutto questo non è un caso; tenderei ad escludere l’evoluzione, non per partito preso ma perché la probabilità congiunta che fra tutte le tonalità di colore (indefinitamente grandi) e tutte le sensibilità dell’occhio umano (abbastanza grandi) si verifichi istantaneamente o nel corso delle ere la coincidenza fra colore verde e maggior sensibilità è  veramente molto, molto bassa.Per me è talmente bassa da escludere la casualità e quindi considerare esclusivamente un intervento Divino. Per questo motivo non posso essere insensibile a questo ennesimo “ladrocinio” dell’occidente ai danni dell’Islam, il cui colore elettivo è il VERDE da oltre 1443 anni! Parlo di “ladrocinio” perché troppo spesso l’occidente, specialmente gli scienziati non-Musulmani, hanno dimenticato e dimenticano l’apporto fondamentale dell’Islam in tutti i campi del sapere. Ripromettendomi di riprendere l’argomento (Scienza Islamica) più in dettaglio in un prossimo editoriale desidero ricordare che per scienze Arabe o Islamiche intendo le seguenti scienze: scienze della trasmissione (Scienze Religiose, Scienze del Linguaggio, Storia, Geografia), le scienze razionali (Scienze Fisiche, Filosofia, Scienze Matematiche)ed ancora le scienze intermedie (Astrologia, Teologia, Filosofia, Eredità).

Indubbiamente è provato che il verde è il colore dello spettro elettromagnetico del visibile che oltre ad essere al centro di questa banda ha anche la maggiore sensibilità sulla retina degli esseri umani e questo influisce anche sul benessere psicologico degli individui come dimostrato da vari studi. Il colore verde è al centro dello spettro elettromagnetico del visibile (400 nm – 700 nm) cui corrisponde la maggiore sensibilità della retina umana (555 nm). Per quanto riguarda gli effetti psicologici del colore verde sulla psiche umana (che ricordo gestisce il mondo “sottile”) riporto parte di un articolo comparso su “La Repubblica” del 21 dicembre 2018 a cura della psicologa Dr.ssa Brunella Gasperini. <<Ma perché il verde piace tanto? Essendo un colore “naturale” risulta il più rilassante, capace di sostenere il buon umore. Il nostro organismo è come predisposto a reagirvi in modo positivo. L’esposizione al verde provoca una serie di effetti benefici come rilassamento della muscolatura, riduzione dello stress, senso di calma, recupero fisico. Sembra migliori anche la riflessione e la creatività. Ha il potere di calmarci e allo stesso tempo di caricarci di energia. Nella “terapia cromatica” funziona come rimedio per ansia, rabbia e per ritrovare calma interiore.>> Ne sanno qualche cosa gli “arte-terapeuti” (fra cui annovero mia figlia Chiara che lavora in “prima linea” in ospedale pediatrico) che sfruttano l’arte per curare problemi psichici in bambini ed adulti.

Troppo in fretta e troppo sistematicamente il mondo occidentale, specie quello scientifico, hanno quasi disperatamente cancellato il legame fra il colore verde ed il nostro Creatore Supremo che ha scelto questo colore per la Sua Ultima Religione, l’ultima “scialuppa di salvataggio” di questa umanità dolente. Nel brano sopracitato sul colore verde si fa riferimento al verde come colore “naturale”, quasi come fosse un accidente accaduto per caso. Poco importa sapere che oltre 1443 anni orsono il Santo Profeta ﷺ, universalmente ritenuto un illetterato (ummi, nel senso di uno che non ha studiato accademicamente), abbia adottato – forse per primo – il colore verde per il suo mantello ed il suo turbante (ne esiste un esemplare al Topkapi di Istanbul). Indubbiamente doveva saperne di psicologia per sfruttare un colore che di per sé mette a suo agio l’interlocutore, cito nuovamente il brano riportato poco sopra: <<… nella “terapia cromatica” funziona come rimedio per ansia, rabbia e per ritrovare calma interiore.>>

Il verde è quindi per antonomasia il colore dell’Islamed è per questo che desidero sottolinearel‘abuso o meglio ancora la plateale ignoranza dell’uso del colore verde al di fuori dell’Islam. Questa ignoranza è parzialmente stemperata dal fatto che in ogni caso quasi ovunque nel mondoed in quasi tutte le epoche il verde è simbolo di prosperità e di benessere e forse non è un caso che l’abbrutimento generale sia accompagnato (o preceduto?) da una sempre più crescente deforestazione e desertificazione del pianeta. L’azione dell’uomo e la natura pare si rincorrano a competere in a gara che distrugge gli uni e l’altra.

Perché i Musulmani hanno il diritto di sostenere che il verde è il colore dell’Islam e quindi ricordarlo a chi troppo facilmente lo ha dimenticato? Innanzi tutto perché Allah ha scelto questo colore come colore per l’Islam come testimonia il Sacro e Glorioso Qur’an Karim riferendosi al colore delle vesti degli abitanti del Paradiso ed al colore delle imbottiture su cui si accomoderanno. In particolare vi sono questi tre versetti (ayat). Il primo versetto. <<Ecco coloro che avranno i Giardini dell’Eden, dove scorrono i ruscelli. Saranno ornati di bracciali d’oro e vestiranno verdi abiti di seta finissima e di broccato e staranno appoggiati su lati divani. Che eccellente ricompensa, che splendida dimora!>> (Surah Al-Kahf, La Caverna; 18:31). Il secondo versetto. Allah dice che gli abitanti del Paradiso: <<staranno appoggiati su verdi cuscini e meravigliosi tappeti.>>(Surah Ar-Rahman, Il Misericordioso, 55:76). Il terzo versetto. Allah informa che gli abitanti del Paradiso: <<Indosseranno abiti verdi di seta finissima e broccato. Saranno ornati con bracciali di argento e il loro Signore darà loro una bevanda purissima.>>(Surah Al-Insan, L’uomo, 76:21). Siccome la “Madre del Libro” è presso Allah ed esiste dall’inizio della Creazione non vi è alcun dubbio che Allah ha associato il colore verde agli abitanti del Paradiso che sono i “veri sottomessi”, i veri Muslimun e per induzione logica si può dire che il colore Verde è stato “predestinato” da Allah come colore per l’Islam al momento della Sua Creazione. Il colore verde compare in molte bandiere di svariate nazionalità, moltissime di paesi Islamici come Arabia Saudita e Pakistan, quest’ultimo – tenendo fede al significato di Pakistan che è Terra della Purezza – accosta al bianco, simbolo di purezza, il verde ed a rimarcare che è il verde dell’Islam aggiunge al centro del campo verde il Crescente Lunare, in bianco, simbolo anch’esso dell’Islam. Simbolo sul cui significato sarebbe troppo fuori tema dilungarsi.

Il verde è il colore del mantello e del turbante del Santo Profeta ﷺ come testimoniano parecchie tradizioni in merito, ma vi è di più secondo alcune fonti al momento del trapasso il nobile corpo del Santo Profeta ﷺ venne coperto con un mantello verde. Il verde, poi, corrisponde anche alla figura misteriosa ma affascinante di Al-Khizr,AlaihiWaSallam, il “Verde”. Personaggio presentato nel Santo e Glorioso Qur’an Karim in Surah Al-Kahf, La Caverna fra i versetti (ayat) 60 ed 83. Allah definisce “il Verde” come uno dei suoi servi specialiin quanto fruitore di una speciale Generosità Divina consistente nel fornire ad “il Verde” una Conoscenza Divina Speciale. Conoscenza tanto speciale da non essere nemmeno afferrata da un Profeta della statura spirituale di Hazrat Musa, AlaihiWaSallam, (Mosè per i Cristiani). Storia bellissima quella descritta nella Surah della Caverna ai versetti sopra citati. Storia che fa comprendere quanto sia importante la conoscenza, ma non la conoscenza come si intende ormai oggigiorno. Quella che si intende è una conoscenza che viene dal cuore e non dalla mente! Infatti Mosè ragiona con la mente e con il suo giudizio mentale ritiene incomprensibili, addirittura inimmaginabili gli eventi a cui assiste, eventi generati dalle azioni del “Verde”. Tanta incomprensione ha generato la fine del loro incontro e connubio. Non è certamente un caso che Allah abbia dato come investitura di questo essere così speciale (AlaihiWaSallam) il nome di “Verde”, un nome che lo accosta all’Islam ed al Santo Profeta ﷺ stesso.

Da quanto detto sin quisi evince che Allah considera il colore verde in questo mondo il colore più prezioso e più santificato tale da individuare la “religione scelta” per noiSue creature come Islam, sottomissione alla Sua Imperscrutabile Volontà. Un colore che male si accompagna con i loschi intrighi della moderna politica che non esita sfruttare per il benessere di pochi addetti ai lavori un dono Divino.Èquanto meno curioso che un partito che si qualifica difensore della Cristianitàprendendo a simbolo carrocci e figure medioevali  di grande spessore che combatterono le Crociate contro i cavalieri Musulmani che indossavano mantelli verdi per evitare scontri fra di loro finiscano poi per adottare il colore dei loro nemici solo per ottenere più visibilità ed approfittarsi del colore dei loro vecchi nemici.

Dunque il colore verde è un dono Divino come un dono divino è la vita: <<Voi non dovete uccidere alcuno poiché Allah ha reso sacra la vita, eccetto per una giusta causa.>> (Surah Al-Isra’, L’ascensione 17:33). In merito a questo versetto (ayat) vorrei specificare un punto che pare sfuggire a molti, specie ai detrattori dell’Islam, la “giusta causa” la decide Allah, non è una decisione individuale! Il Santo Profeta ﷺ ha subito ogni tipo di angherie da parte dei suoi nemici Quraish di Makkah Mukarrama per oltre 13 anni senza mai reagire e solo due anni dopo l’esodo a Madina Munawwarah (At-Tayybah) Allah ha dato il permesso al Santo Profeta ﷺ ed ai suoi santi compagni, Radi AllahuTa’alaAnhum, di combattere, e fu obbedito. Senza obbedienza cieca in Allah non vi è alcuna guerra santa, ma solo sviluppo di basse facoltà animalesche che spingono a non tenere conto della vita umana ma al tempo stesso si arrogano di raccogliersi sotto delle bandiere dal colore nero. Il nero dell’ignoranza, in quanto assenza di conoscenza (si dice anche nel linguaggio comune di chi “ha visto nero”). Per contro il verde è un colore radioso segno di immortalità che oltrepassa la morte fisica ed è ben distante da quel lugubre colore nero che presunti Musulmani, ma definitivamente sciocche belve, pretendono di sbandierare come Islam, poveri sciocchi ed ignoranti che non tengono in conto che Allah ci ha donato la vita per preservarla (17:33) e che il vero martirio è tutt’altra cosa della follia suicida, non per nulla una tradizione considerata debole da alcuni ricorda che <<L’inchiostro dei sapienti (usato per scrivere) nel Giorno del Giudizio sarà pesato con il sangue dei martiri e l’inchiostro dei sapienti peserà di più del sangue dei martiri>>. A me piace pensare che questa tradizione (hadith) sia forte e non debole anche perché molti non si rendono conto di quale sacrificio per Amore di Allah, che è la Verità, compiono costantemente per tutta la vita coloro che Allah stesso chiama Suoi servitori fedeli, se si vuole è una legge numerica, i martiri combattenti donano la loro vita ad Allah una volta sola, i sapienti donano il loro sangue per Allah ogni giorno, ogni istante.

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