Saif al-Islam al-Ghaddafi, figlio dell’ex leader libico Muammar al-Ghaddafi, si è registrato come candidato alle presidenziali del 24 dicembre del 2021 nel paese che fu del padre.
Nella lista di Ghaddafi vi è anche il generale Khalifa Haftar, il primo ministro Abdulhamid al-Dbeibah e la presidente del parlamento Aguila Saleh. Nomi altisonanti che hanno avuto un ruolo importante nel bene e nel male del paese.
Il ricordo del leader potrebbe essere un vantaggio per queste elezioni, in quanto è stato l’unico tempo in cui la Libia ha vissuto nella stabilità anche se molti ricordano mal volentieri l’era del generalissimo. Dal canto suo Saif al-Islam, potrebbe pesare proprio su quella stabilità, che da dopo la rivolta sostenuta dalla NATO, la Libia ha vissuto in anni di caos e disastro.
La elezioni sembrano, agli occhi degli osservatori stranieri, che vadano in una direzione, ma il popolo non ha preso la decisione giusta e ancora c’è molta incertezza. Una cosa è certa, che le elezioni si faranno, anche perché la comunità internazionale, nella conferenza di Parigi, ha preso la decisione che reprimerà e userà tutto il suo potere per far si che le elezioni si tengano nella legittimità più assoluta e che si metterà contro chiunque le interrompesse o ne minaccerebbe il risultato e il continuo del voto.
Intanto, Saif al-Islam si mostra in pubblico e sui social con la tradizionale veste marrone e il turbante, barba grigia e occhiali, mentre firma documenti presso il centro di registrazione nella città meridionale di Sebha.
Non ricorda qualcuno?