Austria: messa online la “mappa dell’Islam”

Il governo austriaco ha messo online una mappa dove indica tutte le associazioni, gruppi, movimenti, orari delle funzioni, luoghi di ritrovo, e ogni cosa che sia riconducibile all’Islam.

Questa mappa è sia cartacea e sia online ed è a disposizione di chiunque la richieda. Questo mette in pericolo ogni singolo musulmano nel paese austriaco, perché segnalate moschee e ogni altro luogo dove i musulmani possono recarsi.

Il cancelliere come il ministro dell’Integrazione espressamente hanno detto che questo atto  del governo vuole solo dividere l’Islam religioso da quello politico. Solo che nella mappa ci sono segnalate e ben  in evidenza ogni edificio o luogo che sia musulmano.

I musulmani austriaci sono insorti accusando il governo di essere discriminatorio, in quanto lede alla privacy dei cittadini di fede musulmana.

Il gruppo che si è mosso di più a contestare il governo è “La Gioventù Musulmana d’Austria“: “La pubblicazione di tutti i nomi, funzioni e indirizzi d’istituzioni musulmane pone i nostri fedeli al pubblico arbitrio di ogni singolo cittadino austriaco”. Anche la “Comunità religiosa islamica in Austria” (IGGOE), che rappresenta gli interessi dei musulmani in Austria, ha messo in guardia contro la stigmatizzazione di tutti i musulmani che vivono nel paese “come un potenziale pericolo per la società e l’ordine legale democratico nel paese”.

“Questa campagna del governo, sta alimentando il razzismo ed espone i cittadini musulmani a un enorme rischio per la propria sicurezza”, continua il comunicato della IGGOE.

Il cancelliere austriaco ha detto che la mappa è per controllare l’Islam politico e insieme al ministro dell’Integrazione, ripete che la mappa non mira a “mettere in un clima di sospetto i musulmani austriaci, l’obiettivo è combattere le ideologie politiche, non la religione”.

Ricordiamo al cristianissimo e destrorso cancelliere austriaco, che Hitler ha i natali austriaci, è cresciuto in Austria ed ha organizzato il “pusch” tra Monaco a l’Austria. Che si guardi prima in casa e poi accusi l’Islam.

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