IFF: “La pluralità della nostra società”. Resoconto del Festival

Amir Ramadan, in arte Amir RA, è il regista del cortometraggio I am Fatou che ha vinto la 14esima edizione di IFF – Integrazione Film Festival, concorso cinematografico internazionale dedicato a integrazione, inclusione, identità e intercultura.

Il Festival si è svolto a Bergamo e Sarnico dal 20 al 24 ottobre, tutte le serate sono state trasmesse anche in streaming (più di 2.300 gli spettatori raggiunti). Oltre 300 le opere presentate, tra cortometraggi e documentari, 22 i film selezionati per il concorso e due vincitori finali: I am Fatou di Amir Ramadan per la sezione cortometraggi, Playground Addiction di Carlo Furgeri Gilbert, Niccolò Rastrelli, Marzio Mirabella per la sezione documentari.

Perché ci concentriamo su Amir Ramadan? Perché il suo lavoro e la sua stessa persona sono una perfetta sintesi dei temi che il Festival ha scelto di affrontare. Amir è un giovane regista che vive a Roma, viene da Milano, è italiano ed è nato da una famiglia egiziana migrata in Italia.

In lui albergano plurime identità e culture: è italiano, egiziano, romano, milanese. Nei suoi film parla di seconde generazioni, di ragazzi e ragazze che parlano, mangiano e vestono italiano (ma non solo, e se ancora così si può dire!) e che arrivano da culture “altre”, da famiglie nate “altrove”. Hanno in sé tante identità, combattono per poter essere se stessi appieno, in ogni loro aspetto, senza che la cultura dominante del paese in cui vivono li annulli e senza che quella originaria della famiglia li renda meno complessi di quel che sono.

Fatou, la protagonista del corto vincitore di IFF 2020, è una perfetta rappresentazione di tutto questo: è una giovane donna in cerca di sé, come tutti i giovani, che vuole coltivare le sue multi-radici senza che nessuna di queste impedisca alle altre di svilupparsi.

«Sono felice di questo premio perché IFF riassume al meglio il motivo per cui ho deciso di realizzare questo corto», ha detto Amir RA sul palco di IFF, sabato 24 ottobre a Sarnico. «Fatou rappresenta il volto di tutti noi, ragazzi di seconda generazione che lottano quotidianamente per far sentire la propria voce. Questo premio è per tutti noi».

«Quello che cerchiamo sono storie che raccontino l’integrazione “tra”, la rappresentazione delle pluralità che compongono la nostra realtà sociale – commenta Giancarlo Domenghini, direttore di IFF -, e siamo molto soddisfatti della crescita del nostro Festival. La qualità della proposta cinematografica è in continuo miglioramento e le opere che ci vengono inviate sempre più sanno centrare il punto.

I film di produzione italiana che abbiamo selezionato quest’anno offrono un panorama molto ampio sui temi che vogliamo esplorare. Integrazione, identità, inclusione e intercultura sono raccontate in modo vario e ricco, con narrazioni capaci di indagare a fondo contesti sociali, aspetti umani, origini e dinamiche delle diversità. Quest’anno c’è stato poi l’importante valore aggiunto di una forte presenza internazionale: con l’ospite d’eccezione Manda Touré, attrice afrofrancese che lavora molto sulla questione dell’identità e dei diritti, e con opere arrivate da tutto il mondo che hanno offerto prospettive nuove e più ampie di riflessione».

IFF è organizzato da Cooperativa sociale Ruah, insieme a Lab 80 film e in collaborazione con una rete sempre più ampia di associazioni e realtà, istituzionali e non, che hanno a cuore il tema dell’integrazione.

La Galleria:

https://www.iff-filmfestival.com/foto-e-video-2020/

Il sito ufficiale

www.iff-filmfestival.com

 

 

 

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