Sermone Grande Moschea: “Immigrazione” (11/09/2020)

“QUALE E’ LO SCOPO DELLA NOSTRA IMMIGRAZIONE IN ITALIA?”

AlHamduliAllahi Rabbi al‘Alamin wa salah wa salam ‘ala Rusuli Allahi agma’in

Nel nome di Allah Clemente e Misericordioso, iniziamo la nostra khutba con l’auspicio che Allah ci conceda la facoltà di apprendere e praticare i Suoi insegnamenti e gli insegnamenti del Profeta (su di lui la pace e la benedizione di Allah).
Fratelli e Sorelle, siamo ancora nel mese di Muharram. Questo è il mese in cui il sopraggiungere di un visitatore ci deve evocare la migrazione del nostro Profeta Muhammad (su di Lui la Pace e la Benedizione di Allah) e dei Suoi Compagni da Makkah al-Mukarramah a Madina, al fine di diffondere l’Islam e l’onore dei suoi fedeli.
Oggi noi immigrati dal nostro Paese in Italia ci chiediamo: perchè siamo immigrati? E’ noto a tutti noi che lo abbiamo fatto per migliorare la nostra situazione finanziaria.
Questa è una cosa lecita conformemente a quanto affermato da Allah Onnipotente: “Egli è Colui che vi ha posto sotto i piedi umiliata la terra; vagate dunque per le sue distese e mangiate della Sua provvidenza: a Lui risusciterete” (Sura del Regno LXVII, v.15).
Ma bisogna unire a questo obiettivo quello maggiormente elevato di rappresentare il messaggio dell’Islam e la sua benevolenza attraverso la nostra buona condotta e moralità, conformemente alle parole di Allah l’Altissimo nei versetti sul pellegrinaggio: “Non sarà peccato se voi cercherete di guadagnarvi la grazia del vostro Signore…” (Sura della Giovenca II, v.198).
Il motivo di questa menzione parziale nell’ambito dei versetti sul pellegrinaggio è dovuta al fatto che i Compagni si astenevano, temendo di peccare, dall’esercizio del commercio durante il periodo del pellegrinaggio.
Dunque l’emigrazione è legata alla ricerca di un sostentamento, ma bisogna comprendere che essa non si limita al trasferimento fisico da un luogo ad un altro, ma include anche la migrazione dell’anima ad uno stato migliore, vale a dire dai peccati e le mancanze all’ubbidienza, come ha insegnato il Messaggero (su di Lui la Pace e la Benedizione di Allah): “Il musulmano è colui che mantiene la gente incolume dalla sua lingua e dalla sua mano, e l’emigrante è colui che abbandona ciò che Allah gli ha proibito”.
Preghiamo Allah di includerci fra coloro che Gli sono devoti e ubbidiscono a questi insegnamenti.

Wa salamun ‘ala al-Mursalim walhamdulilahi rabbi al-‘Alamin
Venerdi 11 Settembre 2020

 

 

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