“Nella sua ultima visita in Libano, abbiamo sentito un appello del presidente francese per un nuovo patto politico in Libano, noi, Hezbollah, siamo aperti a una discussione costruttiva al riguardo”, sono le parole del leader Nasrallah del movimento libanese.
“Ma abbiamo una condizione: questa discussione va condotta con la volontà e il consenso delle varie fazioni libanesi”. Il leader mette ben chiaro le sue condizioni a ciò che Macron ha detto nella sua visita, subito dopo la devastante esplosione nella capitale.
Il Libano si trova in una situazione politica di stallo, tra corruzione, mobilitazione cittadina e l’esplosione che ha portato i politici a trovarsi in un impasse di difficile soluzione.
Macron disse nella sua visita: “I leader libanesi devono assolutamente cambiare, hanno un’enorme responsabilità, quella di un rinnovato patto con il popolo libanese nelle prossime settimane, quella di un profondo cambiamento”.
Hezbollah, appoggiato dall’Iran, è al vertice del sistema di potere libanese, quindi per molti cittadini, è complice della corruzione che sta devastando il paese. E il “Partito di Dio” aveva conquistato consenso proprio per la sua lotta e lontananza da tutto questo.
Forse è per questo, che Nasrallah sta tendendo una mano al presidente francese per discolparsi o almeno allontanare qualsiasi ombra sulle colpe della politica libanese che hanno causato indirettamente il disastro della prima settimana di Agosto al porto di Beirut?
