Il camper che difende la vita, un’occasione di dialogo

La sacralità della vita è un pilastro fondamentale dell’Islam. A difenderla ci pensa il Movimento per la vita, organizzazione non confessionale, che da oltre quarant’anni si spende per aiutare le donne in dolce attesa. Una battaglia contro il nichilismo imperante, che ora istituzionalizza anche l’eliminazione dell’essere umano. A testimoniare questa lotta ecco il camper del Movimento per la vita, che oggi e domani circolerà per Lecce, dopo aver girato in altre città d’Italia. In giro per portare speranza, a dispetto della la legge 194, che negli anni Settanta permise l’aborto. Domani il camper sarà fermo in piazza Duomo, i volontari del movimento forniranno informazioni riguardo ai Centri di aiuto alla vita e sul servizio “Sos vita”, nonché sul Progetto Gemma. E diranno delle pronunce di organismi autorevoli che si sono espressi nella direzione dell’umanità del concepito. Si consideri anche il problema della denatalità che interessa l’Italia. Può non interessare a un musulmano il dibattito sulle leggi riguardanti la procreazione, l’aborto, la selezione degli esseri umani, l’eutanasia e il suicidio assistito?

(in foto: Marina Casini Bandini, presidente nazionale del Movimento per la vita)

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