Egitto, Gran Museo Egizio simbolo di collaborazione con il Giappone

Il Gran Museo Egizio (GEM), che aprirà nel 2022, è già un faro per la futura prosperità egizia.

Costruito per mostrare la civiltà e il patrimonio egiziano, il museo ospiterà migliaia di monumenti e manufatti tra cui le mummie, oltre a ospitare un centro di restauro molto importante che contribuirà a preservare il patrimonio faraonico egiziano.

Si spera che il GEM contribuisca ad aumentare il turismo e che funga da faro di una nuova nazione orientata al futuro, a seguito di diversi anni di sconvolgimenti politici e secoli di perdita dei suoi tesori all’estero.

L’Egitto ha iniziato a lavorare al museo nel 2008 per un costo di circa 550 milioni di dollari, con il Ministero egiziano per le antichità che ne ha finanziati 100 ed il resto agevolato attraverso un prestito dell’Agenzia giapponese di cooperazione internazionale (JICA), oltre a donazioni locali e internazionali .

Coprendo la terza fase della costruzione, il supporto giapponese non si è limitato al prestito, ma si è esteso al supporto finanziario e tecnico della protezione del museo e del Centro di conservazione.

Inoltre, il Giappone attualmente supporta il database archeologico del museo, nonché il team scelto per coltivarlo e gestirlo.

La JICA organizza anche un programma di formazione sul restauro in Egitto e in Giappone, in collaborazione con l’Istituto nazionale di ricerca per le proprietà culturali di Tokyo.

L’esperto di archeologia egiziano Ahmed Kadry ha dichiarato che attualmente ci sono 10 missioni archeologiche giapponesi in Egitto con università e istituzioni.

Ha inoltre aggiunto che l’inaugurazione del GEM nel 2022 cambierà la prospettiva del turismo museale in tutto il mondo, e ha salutato il lavoro di archeologi giapponesi ed egiziani per il loro lavoro nel campo dell’esame diagnostico dei monumenti utilizzando dispositivi portatili chiamati XRFs, un primario macchinario di esame, che utilizza i raggi x.

I risultati di tali esami hanno fornito informazioni utili sulla preparazione di strati dipinti “che aiutano non solo ad approfondire la comprensione delle condizioni dei murali una volta ripristinati, ma anche a condurre ulteriori ricerche per acquisire maggiori conoscenze nel campo dell’archeologia. ”

Nel luglio 2018, il dott. Tadayuki Hara, professore associato e ricercatore presso l’Istituto di studi sul turismo, ha tenuto una conferenza su come migliorare il valore delle risorse turistiche in Egitto presso l’ambasciata giapponese al Cairo, dove ha citato l’importanza del Museo nel futuro dell’Egitto, se si considera, poi, che nello stesso anno si sono registrate circa 42.000 presenze di turisti giapponesi in visita nel paese Nord Africano, aggiungendo una sempre più ampia comunità di residenti giapponesi, nonché una considerevole presenza di missioni archeologiche che lavorano nel paese, così come affermato dal prof. Kadry.

Il Gem rappresenta, sicuramente, una grossa opportunità di sviluppo, anche economico, per entrambi i Paesi, se sapranno sfruttare a pieno le potenzialità di questa collaborazione.

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