Paesi della CSI desiderosi di sfruttare l’esperienza della Malesia nei prodotti halal

Le imprese del Commonwealth of Independent States (CIS), che rappresentano i paesi dell’ex Unione Sovietica, sono desiderose di sfruttare le competenze della Malesia nel mercato halal.

Il presidente dell’Associazione Internazionale del Commercio Islamico (IAIB), Marat Kabaev, che guida una delegazione in Malesia, ha dichiarato di essere alla ricerca di potenziali partner nel settore halal, comprese le imprese locali che sono interessate a investire nella regione per rilanciare l’economia della Società musulmana.

L’ IAIB è un’organizzazione non commerciale con sede a Mosca, allo scopo di sviluppare legami economici con i paesi islamici ed ha in programma di aprire un ufficio nel paese per rafforzare ulteriormente le relazioni con la Malesia, oltre ad assistere le aziende che desiderano fare affari all’interno dello stesso, con l’ASEAN e la regione della CSI.

“Siamo desiderosi di studiare l’esperienza della Malesia e insieme speriamo di fare molte buone azioni e migliorare l’economia dei musulmani”, ha aggiunto il Presidente. Di rimbalzo, il presidente della Camera di commercio ASEAN, Datuk Moehamad Izat Emir, ha dichiarato che le imprese malesi dovrebbero cogliere l’opportunità di esplorare opportunità commerciali nei paesi della CSI come la Russia, il Kazakistan, l’Uzbekistan, il Kirghizistan e l’Azerbaigian.

Al momento, la partecipazione della Malesia nella regione è principalmente nel settore del petrolio e del gas, oltre che nel settori dei prodotti chimici, tra gli altri. “Questa opportunità ci apre la porta per penetrare pienamente in tutti i paesi (CIS) e aumentare ulteriormente la nostra presenza nella regione”, ha dichiarato, aggiungendo che ha anche offerto l’opportunità alla Malesia di diventare un nuovo fornitore per la regione.

Bulat Kasymov, fondatore e direttore del Fondo eurasiatico per lo sviluppo dell’innovazione, è dell’opinione che la Malesia abbia il potenziale per emergere come produttore di tecnologia.

“La Malesia è un buon posto per produrre prodotti tecnologici e ha il potenziale per competere con la Cina”, ha dichiarato. La delegazione ha programmato anche di visitare il Dipartimento per lo Sviluppo Islamico della Malesia per saperne di più sull’industria halal, in particolare sulla certificazione dei prodotti.

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