Con il nuovo leader, IHAF di Dubai vuole sviluppare standard halal ISO

Con il nuovo leader, IHAF di Dubai vuole sviluppare standard halal ISO.

L’International Halal Accreditation Forum (IHAF) ha un nuovo leader e vuole che l’ente con sede a Dubai contribuisca a facilitare lo sviluppo di standard halal a livello ISO. La dottoressa Rehab Faraj Al Ameri ha dichiarato a Salaam Gateway che questa obiettivo si realizzerà lavorando a stretto contatto con gli organismi di accreditamento dei membri e con le parti interessate, quali valutatori ed esperti tecnici. Il predecessore di Al Ameri e il primo segretario generale dell’IHAF, Mohamed Saleh Badri, le hanno lasciato un’organizzazione pronta per la crescita. “In meno di tre anni, siamo stati in grado di avere 35 membri, la maggior parte dei quali provenienti da paesi non musulmani. Si tratta di un risultato enorme in un lasso di tempo limitato, che tiene conto della natura frammentata del mercato “, ha dichiarato Al Ameri, che è anche direttore del National Accreditation System (NAS) presso l’Autorità Emirates per la standardizzazione e metrologia (ESMA). IHAF è stata fondata dal Dubai Islamic Economy Development Center (DIEDC) e dall’ESMA nel 2016 per armonizzare le pratiche di accreditamento nel settore halal. L’obiettivo di Badri e IHAF nei primi anni era quello di riunire gli organismi di accreditamento dei principali paesi che forniscono cibo halal.

IHAF ha capito che questo doveva essere fatto perché mentre gli standard halal sono fissati dalle autorità musulmane e islamiche in paesi come la Malesia, l’Indonesia e l’Arabia Saudita, la maggior parte degli alimenti halal proviene da paesi non musulmani.

Badri ha sottolineato in un’intervista con Salaam Gateway, nell’aprile 2017, che l’esclusione dei paesi non musulmani dal processo di supervisione halal non è realistico. Ha aggiunto poi che IHAF voleva “attrarre i grandi attori per halal, e in particolare i paesi che producono halal per assicurare che la fonte dei prodotti sia controllata e verificata”.

Oggi, al di là del gruppo principale di membri che comprende organismi di accreditamento provenienti da Brasile, Nuova Zelanda, Australia, India e Thailandia, i nuovi membri sono l’ente nazionale di accreditamento dell’Indonesia (KAN), il servizio di accreditamento federale russo, il Centro nazionale di accreditamento (NAC- Turchia) e l’ente nazionale di accreditamento della Colombia (ONAC).

Badri ha anche inserito IHAF come membro di gruppi industriali internazionali. È membro della International Laboratory Accreditation Cooperation (ILAC) e dell’International Accreditation Forum (IAF) e ha firmato un Protocollo d’intesa tripartito con entrambi gli organismi nell’ottobre 2018 a Singapore.

La collaborazione dell’organizzazione con IAF e ILAC rappresenta una pietra miliare significativa in quanto dovrebbe aprire nuove porte al movimento commerciale globale e garantire il passaggio senza interruzioni di prodotti e servizi halal tra i paesi.

La sfida ora per IHAF, e per il nuovo leader Al Ameri, è di portare più paesi a bordo (sta puntando ad un aumento del 20% entro la fine del 2019) e di capire i loro sistemi in termini di requisiti halal.

In definitiva, IHAF vuole standard internazionali per l’industria halal piuttosto che schemi separati guidati da o adottati da alcuni paesi.

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