CAIR-Washington richiede risposta da parte di Starbucks, dopo presunto attacco a donna musulmana in Texas

Un gruppo per i diritti civili esorta i testimoni a farsi avanti dopo che una donna musulmana ha dichiarato di essere stata aggredita in uno Starbucks a Dallas, in Texas, per aver indossato un Hijab.

Nur Ashour, questo è il nome della vittima, ha dichiarato di essere stata attaccata fisicamente e verbalmente al bar durante il fine settimana e che nessuno è intervenuto in suo soccorso. In una serie di tweet diventati virali il 16 giugno, Ashour ha raccontato di essere stata in compagnia dei suoi due figli – una bambina di 3 anni e una di 8 mesi – quando sarebbe stata attaccata da una donna per il solo fatto di indossare un velo islamico .

Il litigio sarebbe iniziato all’interno del bar e poi proseguito anche all’esterno dell’edificio, dove nessun dipendente del negozio, né della security, avrebbe aiutato la donna, in seria difficoltà. Sull’increscioso episodio, è intervenuto il dipartimento di Washington del Consiglio sulle Relazioni Islamico-Americane (CAIR-WA), che ha richiesto a Starbucks una risposta su quanto avvenuto, mentre Ekram Haque, direttore esecutivo ad interim CAIR-DFW (Dallas/Fort Worth), ha dichiarato:

“I crimini di odio razziale sono in aumento in tutti gli Stati Uniti, anche qui a Dallas. All’inizio di quest’anno alla Dallas Reunion Tower, un’altra donna musulmana americana è stata attaccata verbalmente e fisicamente, a quanto pare sulla base della sua identità di donna musulmana”.

Il CAIR è la più grande organizzazione di libertà e difesa dei diritti civili musulmani dell’America. La sua missione è quella di migliorare la comprensione dell’Islam, proteggere i diritti civili, promuovere la giustizia e resposnsabilizzare i musulmani americani.

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