Foad Aodi, Sri Lanka: “No alla guerra fra religioni”

Le Comunità del mondo arabo in Italia (Co-mai) e la Confederazione Internazionale laica interreligiosa (Cili-italia), attraverso le parole di Foad Aodi, fondatore delle Co-mai e dell’associazione medici di origine straniera in Italia (Amsi), condannano senza ambiguità e con forza gli attentati disumani, razzisti e anti festività religiose contro i cristiani in Sri Lanka causando quasi 300 morti e oltre 500 feriti e paura tra la popolazione locale e turisti stranieri. Dai due organismi arriva la solidarietà ai cristiani nel mondo dagli arabi e musulmani italiani.

Nel nostro augurio a tutti gli amici e fratelli cristiani, abbiamo augurato che la Pasqua possa dare segnali di cambiamenti nel mondo a favore del dialogo e la proficua convivenza interculturale e interreligioso e dare fine ai vari conflitti nel mondo e in Libia, Siria, Yemen, Iraq, Sudan, Somalia, Palestina, Africa  e Asia“, dichiara Aodi che segue la situazione con angoscia esprimendo la vicinanza e solidarietà alla comunità dello Sri Lanka in Italia e ai cristiani nel mondo. “Nessuno al mondo, di qualsiasi religione, ha il diritto né gli alibi per uccidere nel nome delle religioni – continua Foad Aodi che ringrazia Papa Francesco – che è l’unico nel mondo che non si stanca mai di fare i suoi appelli a favore del dialogo interreligioso e interculturale e la fine dei conflitti come ha fatto anche oggi nella giornata di Pasqua sperando che anche per il mondo musulmano possa essere una personalità ed un idolo come Papa Francesco che possa unire e far parlare tutti in una voce che unisce e non divide isolando il terrorismo che danneggia tutti compreso i veri musulmani. Auspichiamo che anche  il mondo politico faccia altrettanto e combatta il terrorismo con leggi più severe e più prevenzione e collaborazione internazionale tra tutte le forze di polizia e ministeri degli affari Esteri e interni conclude Aodi ribadendo che servono più politiche dei due binari: da una parte garantire la sicurezza a tutti e dall’altra parte promuovere politiche per l’integrazione e dialogo interreligioso e interculturale per combattere il terrorismo e il razzismo religioso.
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